BASTIANELLI A FV, Balotelli è stato vicinissimo alla Fiorentina
Corvino, è per antonomasia l’uomo che sa scoprire i talenti giovanili. Due estati fa aveva scoperto al Lumezzane Mario Balotelli, ma alla fine il giovane giocatore ha deciso di cedere alla lusinghe dell’Inter che ora si ritrova in casa un vero tesoro: dopo la doppietta di Reggio Calabria torna alla memoria la sentenza di Massimo Moratti: «Pato? Noi abbiamo Balotelli...».
Sa di essere bravo, molto bravo. Mezzi fisici, tecnica e personalità sono in effetti da potenziale fenomeno, ma nel calcio si resta grandi a lungo se si usa la testa. E quella di Mario Balotelli, dicono, a volte va ancora registrata, ecco perché lo stesso Mancini lo segue passo dopo passo. Normale per un ragazzino che sta bruciando le tappe con la velocità tipica dei predestinati. «Se rimane collegato, può davvero diventare il più forte», ha detto a Sky Marco Materazzi, mica uno qualsiasi. Nessun vizio extracalcistico, Balotelli non ama particolarmente le discoteche, a Milano esce poco. Per lui playstation,e una grande passione per il cinema: film d'azione e commedie i preferiti.
Un infanzia infelice, nato da genitori ghanesi a Palermo, è stato lasciato per quattordici mesi in ospedale. Un anno e due mesi solo con i medici, passando spesso dal letto alla sala operatoria. Nel 1992, la vita del piccolo Mario è cambiata radicalmente grazie alla famiglia Balotelli. Trova finalmente una casa (a Concesio, in provincia di Brescia), un cognome nuovo e tre fratelli: è legatissimo a Giovanni, Corrado e Cristina, tanto che i primi due oggi lo seguono anche professionalmente. Nell'estate del 2006 vola a Barcellona per un provino: gioca quattro partite e segna otto gol. Su di lui piombano
“Il giocatore è passato all’Inter nell’estate del 2006, ma su di lui c’era prepotentemente la squadra viola. Non è un mistero che Corvino sappia scovare i giocatori giovani di talento. I due fratelli lo seguono mossa dopo mossa e proprio loro sono stati i protagonisti della trattativa con l’Inter. Dopo il provino con il Barcellona l’hanno convinto che la scelta migliore sarebbe stata quella meneghina. Il legame con i fratelli è profondo e lui li ha subito dato retta.