ANTONELLI A FV, IL CALCIO NON AVEVA CAPITO NIENTE. NO AD UN MERCATO TROPPO LUNGO

27.03.2020 13:40 di  Alessio Del Lungo   vedi letture
ANTONELLI A FV, IL CALCIO NON AVEVA CAPITO NIENTE. NO AD UN MERCATO TROPPO LUNGO
FirenzeViola.it

Il mondo non sta attraversando un momento semplice, il Coronavirus ogni giorno continua a far crescere il numero degli infettati e dei morti. Per questo anche il calcio è all'interno di una crisi senza precedenti che tutti si stanno adoperando per cercare di risolvere al più presto. FirenzeViola.it ha contattato oggi, in esclusiva, Stefano Antonelli, dirigente sportivo e intermediario di mercato.

Che cosa pensa della situazione attuale in cui versa tutto il pianeta?
"Purtroppo non avevamo capito niente. Non avevamo capito dove stavamo andando e sinceramente nessuno ci ha aiutato a farlo. Oggi dopo circa un mese probabilmente abbiamo compreso, ma non tutto o forse non ce lo vogliono far capire... Tutti facciamo delle supposizione che vanno troppo sul politico e sul potere economico e meno sui tanti morti. Non riusciamo a capire quando e in che modo ne usciremo: sono apolitico, tifo per l'Italia e per il popolo. Non mi sento rappresentato".

I provvedimenti che hanno adottato la Serie A ed il governo sono stati presi nelle tempistiche giuste?
"Il calcio, le nostre istituzioni sono le meno colpevoli perché parte dal discorso fatto precedentemente. Chi ci governa doveva comunicare meglio, magari non lo avevano capito nemmeno loro. Il calcio non poteva sapere, la Roma era sulle scalette dell'aereo per andare a Siviglia quando hanno detto ai giocatori di scendere... Ancora oggi non abbiamo nozioni certe. Non voglio difendere nessuno, ma le nostre istituzioni non hanno colpe particolari. Non avevamo capito niente, questa è la realtà. Da quel momento il calcio si è messo a lavorare ed oggi è fermo".

Cresce sempre di più la possibilità di non concludere questo campionato. Che idea si è fatto?
"Nessuno sa quando si rinizierà. Io il calcio l'ho sempre chiamato circo forse il più bello di tutta Italia. Qualche giorno fa mi ero lanciato in una previsione ottimistica pensando a metà maggio come la data per riniziare e poi affrontare un tour de force incredibile che però i club affronterebbero volentieri perché significherebbe essere tornati alla normalità o quasi. La mia sensazione ed il mio auspicio sono che comunque subito dopo Pasqua si possa riniziare ad allenarsi, 18 o 20 di aprile, e, in quel caso, verso metà maggio ripartire con la Serie A".

Pensa che il taglio dello stipendio dei calciatori per il mese di marzo sia una proposta sensata?
"Parlando con un esponente importante dell'Aic si evinceva come c'è da parte di tutti la disponibilità a parlare, ma non sapendo se e come si riprenda, non possiamo sapere. L'incidenza di un calciatore piuttosto che un altro è da tenere conto. Se un giocatore guadagna 5 o 6 milioni non può incidere come uno che guadagna 500mila euro... Tutti noi faremo quello che è giusto, deve esserci una decisione univoca delle nostre istituzioni con dei parametri ben precisi. Ai tempi del famosissimo piano Baraldi della Lazio, non se ne veniva mai a capo... Deve esserci una regola ben precisa: questo è l'importante".

Secondo il Telegraph, la Fifa starebbe valutando l'ipotesi di un mercato aperto da luglio a gennaio. È uno scenario realistico?
"Ho fatto abbastanza ruoli in questo mondo: prima l'agente, poi il dirigente, ora agente e intermediario. Se fossi stato un dirigente avere un mercato aperto da settembre a gennaio sarebbe da mal di testa vero perché non costruisci niente: più è lungo e più crea confusione. Con una sconfitta o una vittoria si può cambiare idea... Per me a livello personale, di business, ovviamente più è aperto e meglio è perché ci sono più opportunità per fare operazioni, ma rimane un arco temporale troppo dispersivo che non fa bene alle società".

Veniamo al mercato: come ha operato la Fiorentina nel mese di gennaio?
"È stato evidentemente un mercato di prospettiva perché gli unici che hanno già giocato sono Igor e Duncan. Amrabat arriverà la prossima estate, Kouame deve recuperare e non credo che sarà utile per questa stagione, mentre Agudelo non lo so. Aveva già giocato poco al Genoa, probabilmente si vede in lui un prospetto per il futuro. Resta però il fatto che da quando è arrivato Iachini le cose sono cambiate: la Fiorentina ha ritrovato un organico, ha ritrovato Chiesa, ha visto esplodere definitivamente Castrovilli e Vlahovic. I viola hanno dimostrato di poterci stare in Serie A e starci bene. Non possiamo dare però un valore al mercato di gennaio allo stato attuale".