VITTORIA PESANTE PER LA CLASSIFICA. TERRACCIANO HA TENUTO A GALLA I VIOLA. ITALIANO STA MODIFICANDO LA FIORENTINA, ASSETTO VARIABILE: DAL 4-2-3-1 AL 4-2-4. CABRAL SI È SBLOCCATO. ORA L’OPERAZIONE LETTONIA
Contava soprattutto, forse unicamente, per la classifica e la Fiorentina non ha fallito l’appuntamento. L’aria era diventata pesante intorno ai viola, un’altra battuta d’arresto in trasferta avrebbe causato danni seri e invece, in mezzo alla sofferenza di un primo tempo difficile, la Fiorentina ha preso 3 punti che le fanno guadagnare un posto in graduatoria (ora è dodicesima). Era dal 10 aprile (2-3 al Maradona) che in campionato gli uomini di Italiano non coglievano il massimo lontano dal Franchi.
Poteva finire male se non ci fosse stato Terracciano, autore di almeno 4 parate decisive che la dicono lunga sulle difficoltà incontrate dai viola. Ma avere il portiere bravo è un merito, fino a prova contraria. Terracciano è una sicurezza, lo abbiamo capito. E lo hanno compreso prima Dragowski, ieri avversario al Picco, e dopo Gollini. Terracciano, eterno dodicesimo, si è specializzato nel far fuori sistematicamente la concorrenza.
Alla fine la sofferenza della Fiorentina è stata ripagata dal risultato. I viola, al netto dei loro limiti, hanno dimostrato di essere una squadra, mostrando gli attributi. Tanto che nella ripresa l’indirizzo della gara è cambiato. La difesa ha fatto fatica nel tenere a bada Nzola e Gyasi anche perché partivano questi lanci lunghi dalla terza linea dello Spezia, buoni per scavalcare il centrocampo e far correre sempre all’indietro i viola. Gotti l’aveva preparata bene, seppur con una formazione più modesta della Fiorentina. Ma nonostante questo finalmente i viola hanno sfruttato un corner e così è arrivato il primo gol quest’anno di Milenkovic. Jovic non ha timbrato il cartellino, ma ha preso un palo clamoroso: il serbo è stato in partita, confermando i segnali di crescita. Il pari di Nzola è stato giusto per quello che aveva fatto vedere lo Spezia perché in quella frazione Terracciano si era trasformato in un muro. Nella ripresa la Fiorentina ha cambiato nuovamente pelle, ma facciamo un passo indietro.
Italiano ha scelto di portare delle modifiche dal punto di vista tattico per rendere meno leggibile il gioco dei viola, ormai studiato da tutti. Nelle ultime uscite ha dato spazio al 4-2-3-1, modulo che porta a palleggiare meno e a verticalizzare di più, in particolare quando davanti hai uno come Jovic che viene incontro per ricevere palla sui piedi. Un indicatore è il possesso palla: al Picco i viola lo hanno avuto al 50,6 per cento, in pratica se lo sono diviso coi liguri. Questa maggiore verticalità della manovra e la capacità di effettuare ripartenze, ha spinto i viola a mutare un po’ l’atteggiamento. Quando è entrato Saponara al posto di Bonaventura, Kouamè andato al centro al fianco di Jovic, con Ikonè a destra: la Fiorentina è passata ad un 4-2-4 che si è dimostrato assai efficace, grazie anche all’ingresso di Cabral per Jovic. Certo, tutto è stato agevolato dall’entrata scellerata di Nikolau su Cabral: ma come ha fatto l’arbitro Massa ad aver bisogno del Var per estrarre il rosso? Meno male che il brasiliano non ci ha lasciato un osso in quello scontro. Si è rialzato e poco dopo ha firmato il gol vittoria. Il secondo consecutivo in campionato e il primo su manovra dopo il rigore trasformato con l’Inter. Cabral è esploso di gioia, era il 45’ del secondo tempo, e con lui è schizzata in campo la panchina viola. Mucchio selvaggio sull’ex Basilea per far vedere come il gruppo viola sia unito e in grado di comprendere le sofferenze di un compagno. Sono stati tutti vicini a Cabral in questo periodo e lui ha risposto bene. La sensazione è che si sia sbloccato. Speriamo non sia solo un nostro auspicio.
Italiano nel dopo gara ha sottolineato la propria soddisfazione nel registrare come i subentranti si fossero calati alla perfezione nel contesto della gara. E’ vero. Duncan, entrato al 1’ del secondo tempo per Amrabat, ha portato sostanza. Così come Saponara, Cabral appunto e Terzic (Maleh ha giocato solo gli scampoli finali anche se si è preso un giallo). In un calcio in cui si gioca in 16 o si capisce che tutti possono essere importanti, a prescindere dal minutaggio, oppure non si va lontano.
La svolta, però, può essere rappresentata da una maggiore presenza di attaccanti e da geometrie più verticali. Il terreno su cui sta lavorando Italiano può regalare dolci sorprese anche se la classifica resta deludente. Il traguardo immediato è prendere almeno 6 punti nelle prossime tre sfide per arrivare alla lunga sosta con più serenità.
Ora, però, spazio alla Conference: scatta l’operazione Lettonia. I viola troveranno un clima da inverno e una squadra non irresistibile. La vittoria è l’unico verdetto utile per alimentare il sogno primo posto, ancorato però a una non sconfitta degli scozzesi a Istanbul. Quest’ultima possibilità sembra assai remota però nel pallone tutto è possibile. Se poi la Fiorentina confermerà il secondo posto, a febbraio sarà costretta a superare un altro play off per andare avanti in Conference. Un passo per volta.