VIOLA, SERVE UN’ALTRA SETTIMANA DA… DEI. GRUPPO DA BIG, MERCATO DA RIVALUTARE IN POSITIVO. E PER I TIFOSI, MONTELLA VALE SPIELBERG
Abbiamo ancora negli occhi la grande impresa di Torino contro la Juventus, i fantastici gol di Salah e gli straordinari festeggiamenti della tifoseria. L’aeroporto di Peretola venerdì pomriggio si era colorato di viola, ma soprattutto ci ha colpito l’emozione di tanti fiorentini, arrivati lì in molti casi insieme a tutta la famiglia. Un signore sulla cinquantina, con un bandierone viola con sé, si è avvcinato a noi e ci ha raccontato: “Questa Fiorentina mi mette i brividi di gioia”, e mentre lo diceva si commuoveva. E' il segnale di come la squadra di Montella sappia davvero emozionare e trasmettere vibrazioni che da tempo nessuno provava. Adesso i complimenti per la Fiorentina arrivano da ogni parte d’Italia e dall’estero. Secondo Arrigo Sacchi il gioco viola è un’autentica sinfonia, ma le frasi più originali arrivano ancora dai tifosi. “Montella è il nostro Stanley Kubrick”, ci diceva sempre a Peretola un altro tifoso, evidentemente tra i tanti appassionati di Eyes Wide Shut o Arancia meccanica. Ecco, più che Kubrik, regista cinematografico straordinario, verrebbe però da accostare Montella anche a Steven Spielberg, vista la capacità di creare autentici capolavori e di esplorare ogni genere. Montella nel calcio, alla Fiorentina, ha saputo finora battere strade diverse nel gioco, sempre con risultati eccellenti: nel primo anno il possesso palla e il gioco palla a terra per privilegiare Jovetic e Ljajic, nel secondo ancora il tiki taka spagnoleggiante ma dovendo fare a meno in corso d'opera di Gomez prima e Rossi poi (si infortuna a gennaio). E quest’anno nonostante le difficoltà iniziali la squadra è cresciuta, non si è disunita e ora sa vincere costruendo e imponendo il proprio gioco ma sfruttando anche il contropiede, arma per la quale non le mancano gli intepreti. E qui entra in scena Salah: sull’egiziano è stato praticamente detto tutto, la sua velocità e i suoi colpi sono stati paragonati a tanti grandi del passato viola. Ma soprattutto Salah da l’impressione che tutto gli riesca semplice: si diverte, gioca col sorriso e lascia di di sale (o di Salah) gli avversari. Salah è stato il Colpo del mercato di gennaio ma adesso che Badelj e Richards sono riemersi – senza dimenticare Basanta che è ormai un punto quasi fisso - e hanno dimostrato di poter dare un contributo sostanziale alla squadra (anche di qualità), occorre rivedere in parte i giudizi sul mercato estivo. Le critiche, legittime, erano arrivate nei primi mesi della stagione in cui in effetti questi giocatori non davano l’impressione di poter imporsi nella Fiorentina. Evidentemente con molti stranieri occorre avere più pazienza e aspettare a dare giudizi definitivi. Alla fine è stata una vittoria viola, in primis del ds Pradè e del dt Macia, e il gruppo ne ha beneficiato in modo totale: non è una frase fatta, il collettivo è una delle grandi armi viola. Ci sono ora due Fiorentine per Montella, quasi equivalenti per rendimento e capacità di giocare.
Nel frattempo per la squadra sta per aprirsi un’altra settimana stimolante e elettrizzante: domani la Lazio in campionato innanzitutto, in un match che potrà dire moltissimo non solo sulla corsa al quarto posto ma anche su quella per il terzo, considerando anche l’impegno non semplice del Napoli contro l’Inter. E poi l’andata degli ottavi di Europa League contro la Roma. Firenze e la Fiorentina, per mutuare una frase di Montella, sono pronti a vivere un’altra settimana da…dei. Gli ingredienti ci sono tutti. Questa Fiorentina non è più una meteora.
Lorenzo Marucci