VIA IL FIORETTO, ORA È TEMPO DI SPADA. TUTTI CON BEPPE, LA FIORENTINA ORA DEVE IMPARARE AD ASSOMIGLIARGLI. AL RESTO PENSERÀ ROCCO (SOGNANDO UN COLPO DA NOVANTA)
Il fioretto resti nella fodera, da oggi è tempo di spada. Iachini ha lavorato sul fisico e sulla testa di una squadra apparsa sfiorita, intimorita a tal punto da sprofondare, di nuovo, in zone pericolose: ora sta alla squadra fare la sua parte. Beppe, lo scudiero di Baggio apprezzato da sempre per grinta e temperamento, ha chiesto alla Fiorentina di assomigliargli: più intensità, più determinazione, più sacrificio per conquistare le seconde palle, più pressing e più corsa.
Il Bologna è tosto, gioca con lo spirito di Sinisa e con la voglia di onorare il suo allenatore, alle prese con la battaglia più dura della sua vita. Per portar via punti dal Dall’Ara servirà lo stesso carattere dei rossoblu, lo stesso coraggio, perché di sicuro il Bologna non regalerà nulla. Da un punto di vista tattico invece, c’è poco da inventare: la squadra è questa e senza Ribery manca il fuoriclasse che può determinare una partita. Saggiamente allora Beppe ripartirà dal 3-5-2 di Montella, per i cambi infatti ci sarà tempo. La classifica fa paura, gli esperimenti è giusto rimandarli. Come detto adesso conta cambiare mentalità e ritrovare fiducia in se stessi, magari attraverso una condizione atletica migliore rispetto al recente passato. Il resto lo dovranno fare i singoli, a partire da Chiesa, chiamato alla riscossa dopo un girone d’andata a dir poco deludente.
Fede ha lavorato sodo in questa sosta: niente vacanze e tanta palestra per risolvere il guaio alla caviglia. Il video sui canali social viola (anche se personalmente non amo le interviste patinate e senza contraddittorio) ce l’ha restituito col sorriso, segno che la chiacchierata tra Commisso e babbo Enrico sta dando i suoi frutti: il patto è “remiamo tutti dalla stessa parte”, lavoriamo insieme per togliere la Fiorentina dalle secche della classifica e allo stesso tempo rimettiamo Chiesa al centro del villaggio. Anche e soprattutto in chiave Europeo. A giugno poi si vedrà, e se davvero arriverà l’offerta irrinunciabile, ci saluteremo senza drammi. L’importante adesso è che la Fiorentina ritrovi il suo gioiello, magari con un gol decisivo, come accadde due anni fa proprio a Bologna. Poi c’è Vlahovic, il bomber dl futuro che ha dimostrato di poter far male già adesso e c’è la curiosità di capire come Iachini sfrutterà i vari Pedro e Zurkowski e come rilancerà Lirola, Benassi e lo stesso Pulgar, diventato la controfigura di se stesso dopo un ottimo inizio. I tifosi sono tutti con Beppe: ottomila persone per un allenamento sono qualcosa di unico, un valore inestimabile che dovrà diventare la vera benzina della riscossa viola.
Al resto penserà Rocco, che stamani sbarcherà a Firenze e che prima di raggiungere Bologna farà il punto di mercato con Pradè e Barone. Cutrone è l’obiettivo più vicino, ma naturalmente i fiorentini sperano in qualche colpo da novanta. Sul mercato internazionale c’è gente come Mariano Diaz del Real e Batshuayi del Chelsea: fare colpi del genere significherebbe dare seguito alla voglia di costruire una squadra europea, senza accontentarsi di comprare onesti mestieranti del pallone solo per arrivare a una salvezza tranquilla. Il mercato vero, lo sappiamo, sarà quello estivo, ma in questa finestra di gennaio c’è l’occasione per riparare agli errori fatti e per dare un segnale concreto. I soldi non mancano, la fiducia neppure. Avanti viola, allora. Di carbone ne abbiamo mangiato anche troppo, in questa Befana vogliamo goderci un cioccolatino.