UN WEEK-END DI CAMPIONATO VERITÀ. COL FROSINONE STESSA MENTALITÀ DI VERONA. ALONSO E ASTORI STANNO MEGLIO MA NON GIOCANO. CON LO STADIO CI SIAMO: SI APRE UNA NUOVA ERA

31.10.2015 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
UN WEEK-END DI CAMPIONATO VERITÀ. COL FROSINONE STESSA MENTALITÀ DI VERONA. ALONSO E ASTORI STANNO MEGLIO MA NON GIOCANO. CON LO STADIO CI SIAMO: SI APRE UNA NUOVA ERA
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© foto di Federico De Luca

Uno scenario di massima incertezza. Il campionato stacca la casella numero 11 dal calendario e mostra un week end verità. I due anticipi di oggi, Juve-Toro e Inter-Roma, aprono i battenti all’ansia. Un derby e una sfida per lo scudetto: gare che potrebbero accrescere lo stato di crisi di qualcuno o lanciare in orbita qualche altro. La Fiorentina è molto interessata a San Siro perché a seconda del verdetto potrebbe ritrovarsi addirittura prima, se domani poi riuscisse a battere il Frosinone, risultato tutt’altro che scontato. Nel pomeriggio occhi puntati su Marassi per la trasferta del Napoli a casa Gasperini, su Udine per capire quali ambizioni coltivi il Sassuolo e infine sull’Olimpico per Lazio-Milan,  incontro che potrebbe regalare sorprese in un verso o nell’altro. 
Il flop della Juve ha donato al campionato prospettive diverse, fabbricando una nuova democrazia, situazione che garantisce, in parti quasi uguali, porzioni di speranze scudetto a chi le aveva smarrite per strada. Situazione che si protrarrà fino a quando una squadra non deciderà di infrangere l’equilibrio scappando in fuga. Ammesso che questo si verifichi. 
Le grandi si marcano strette dividendosi tra l’avversario di turno e i destini delle concorrenti. Un po’ come quando i ciclisti si studiano all’ultimo giro del circuito mondiale, prima di sferrare l’attacco decisivo. 
Difficile, quasi impossibile, sbilanciarsi in pronostici; bravo chi ci riesce o chi ha il coraggio di provarci. La Fiorentina è lì, dopo aver vinto a Verona, dimostrando di aver digerito le sconfitte con Napoli e Roma. Probabilmente le due formazioni più forti del torneo. Fino ad oggi la Fiorentina ha dimostrato di essere una squadra normale, nel senso della sua razionalità e pure affidabilita’. I viola hanno battuto tutte le squadre alla loro portata - unica eccezione lo scivolone col Toro -, battuto due grandi come Milan e Inter (ma inferiori alla Fiorentina sul piano del gioco) e hanno perso, seppur con l’onore delle armi, contro gruppi più attrezzati per lo scudetto, come Napoli e Roma. In questo cammino di 10 giornate ci stanno la normalità e l’affidabilità degli uomini di Sousa. 
Contro il Frosinone occorrerà la stessa mentalità preposta a Verona.

Anche se i laziali sono certamente migliori dei gialloblu. Contro formazioni che lottano per la salvezza e che sistemano anche 10 uomini sotto la linea della palla, bisogna avere pazienza, cuore caldo e testa fredda. Questo dovrà fare la Fiorentina. Dispiegare sul terreno di gioco quel velo di cinismo che ha consentito di battere il Verona col minimo sforzo. 
Alonso e Astori stanno molto meglio, ma saranno risparmiati col Frosinone, salvo clamorose sorprese. Saranno utili nella difficile trasferta polacca di giovedì prossimo. Non hanno subìto danni gravi e questa è la notizia migliore. Sono due elementi che fino ad ora hanno servito la causa di Sousa con generosità e qualità. E’ possibile che venga riproposto, poi, Pepito Rossi. Giuseppe a Verona ha fatto capire che la sua condizione è nettamente in crescendo. La Fiorentina con lui potrebbe davvero spiccare il volo. 
Si chiude una settimana all’insegna della vicenda stadio: si respira un forte ottimismo perché stavolta col terreno dove trasferire la Mercafir e liberare Novoli per l’attuazione del progetto stadio-cittadella, ci dovremmo essere davvero. Palazzo Vecchio e Fiorentina stanno trovando la giusta convergenza. Se la macchina amministrativa non sarà fermata, per la metà del 2017 o forse qualche mese prima, ci potrebbe essere il primo scavo del nuovo impianto. Di sicuro non eravamo mai stati così vicini alla soluzione positiva di questa vicenda atavica…