TROVARE UN SENSO AL PRESENTE
Nessuno pensa che la Fiorentina, così com'è, dovesse giocarsi posizioni più ambiziose di classifica. Giusto dirlo subito, sgombrando il campo da qualsiasi dubbio anche su come valutare le posizioni societarie espresse nelle ultime 48 ore. Questa squadra ha bisogno eccome di rinforzi, e non solo di ritocchi. In difesa, a centrocampo se Badelj alla fine partisse, e perchè no in attacco dove comunque a Marassi si è visto Milic, e qualcosa dovrà pur significare.
Con tutte le premesse del caso resta tuttavia difficile comprendere in pieno la traiettoria intrapresa da Paulo Sousa. Che è liberissimo di prendere le distanze da quel mondo comunicativo che lui per primo sembrava poter gestire tranquillamente, ma che sul campo risponde alle identiche leggi di ogni allenatore: quelle legate ai risultati e più in generale alla gestione dell'ambiente che lo circonda. E sotto questo profilo, al netto di scelte che comunque non hanno pagato - la lista è lunga - il bilancio di Sousa si fa deficitario.
Determinate dinamiche, difficili persino da credere in un mondo fatto di professionisti, risulterebbero tra l'altro controproducenti, anche per lo stesso allenatore e per il suo futuro curriculum. Sul quale, dopo un finale di 2015 da applausi, resta segnato un 2016 particolarmente ombroso. Esattamente come il suo umore. Ed è forse per questo che il distacco tra tifoseria e allenatore si fa sempre più ampio. Perchè si possono spiegare anche per ore determinate decisioni su formazioni, moduli e ruoli, ma se in campo gli stessi interpreti sembrano come minimo spaesati c'è qualcosa che non quadra.
Non per la società, che in questo momento va avanti senza troppi scossoni. Eppure, a un passo dalla fine del girone d'andata, è proprio tutta la stagione della Fiorentina che non sembra quadrare. Almeno non ancora. Dalle scelte estive che non rendono - è vero - fino a quelle del tecnico che - tuttavia - lasciano ancora più perplessi. Perchè poi, un organico come quello attuale, certe sbandate potrebbe anche semplicemente evitarsele. Tra le evidenti mancanze di una rosa che Sousa, se possibile, ha ulteriorimente evidenziato e la ridotta voglia di investimenti sbandierata dalla società, qual'è la via di mezzo che renda questa stagione più comprensibile?
Lo diranno i prossimi mesi, non c'è dubbio, intanto però l'altalena nelle prestazioni e nei risultati continua. Stasera a Roma con la Lazio e giovedì sera al Franchi con il Napoli le ultime tappe di un anno percorso in discesa e talvolta inspiegabilmente a fari spenti. Poi, se possibile, con tutti i buoni intendimenti per il futuro (Antognoni e stadio, nel frattempo, sono diventati più doni da Befana che non da Babbo Natale) si cerchi di dare maggior senso a un presente dove ognuno, nell'universo viola, sembra percorrere le proprie strade senza che s'incrocino.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it