TERMINA UN RITIRO NEL SEGNO DI MISTER ITALIANO. DA MOENA TORNA UN GRUPPO A CACCIA DI RIVINCITE, MA DAL MERCATO SERVE QUALITÀ E PERSONALITÀ PER NON ALIMENTARE PRESSIONI ECCESSIVE SUL TECNICO

31.07.2021 11:03 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
TERMINA UN RITIRO NEL SEGNO DI MISTER ITALIANO. DA MOENA TORNA UN GRUPPO A CACCIA DI RIVINCITE, MA DAL MERCATO SERVE QUALITÀ E PERSONALITÀ PER NON ALIMENTARE PRESSIONI ECCESSIVE SUL TECNICO
FirenzeViola.it

Ancora una seduta di allenamento, poi in mattinata la Fiorentina lascerà Moena e le Dolomiti per far ritorno a Firenze. Ad attendere i viola qualche giorno di riposo, a seguire si tornerà in campo insieme ai nazionali di rientro come Quarta e Pezzella che già hanno terminato le vacanze. Insomma via via col passare dei giorni prende forma la Fiorentina 3.0, quella che avrà il compito di far dimenticare l'ultimo triennio, un periodo nel quale in termini di classifica c'è stato di che disperarsi.

Ed è allora forse per il pregresso sedimentato nelle memorie collettive che mentre da Moena arriva la voglia di Italiano di mettersi in mostra nella sua nuova piazza, e quella di rivalsa dei tanti senatori del gruppo, da queste parti attesa e perplessità sembrano essere in crescita esponenziale. Logico che i più delusi siano coloro i quali auspicavano una rivoluzione totale (nella squadra e magari pure nella dirigenza) altrettanto che basterebbe osservare la situazione generale per accorgersi di come un po' tutta la Serie A sia ancora ferma al palo.

E d'altronde mentre la società viola attende le ultime indicazioni di Vincenzo Italiano è già chiaro come prima ancora di valutare le entrate sarà necessario capire quali e quante saranno le uscite. Anche perchè, a dispetto di più di una voce, l'assenza di vere e proprie offerte (per Milenkovic ma anche per Pezzella per il quale oltre timidi interessi non sono andate né Atalanta né Cagliari) non fa altro che rimandare qualsiasi decisione. Una prima descrizione di come per la difesa il nome di Nastasic resti in stand-by in attesa di capire il destino del centrale serbo il cui contratto scadrà il prossimo anno mentre Lirola pare ancora ben poco propenso a restare e rinunciare al trasferimento al Marsiglia (occhio perciò a Zappacosta come suo sostituto).

E se per Vlahovic molto è già stato raccontato in termini di rinnovo, ma anche di minacce in arrivo da Londra sponda Tottenham, l'attesa adesso si sposta soprattutto a centrocampo, reparto nel quale l'abbondanza è evidente. Mentre Duncan e Amrabat potrebbero rappresentare obiettivi prioritari per i rispettivi ex tecnici Di Francesco e Juric (ma ancora né Verona né Torino hanno mosso passi concreti) resta da capire se la questione regista sarà gestita cercando un profilo già seguito come lo sono stati Sensi o Torreira, se le novità arriveranno nella seconda parte del mercato, o se invece la Fiorentina valuterà soluzioni interne come un nuovo adattamento di Pulgar. In quella zona di campo, per inciso, il prospetto di Bianco è da seguire con interesse.

Così in attesa che siano più chiare anche le strategie del club, e che il presidente Commisso torni in Italia come probabile già nelle prossime settimane a ridosso delle prime gare ufficiali, anche l'attacco è un puzzle tutto da completare, nel quale capire bene se Kokorin può essere una valida alternativa a Vlahovic e se tra Callejon e Saponara, passando per Kouame, non ci sia qualcuno sacrificabile sul mercato. Perchè avrà bisogno di spazio certamente Gonzalez ma anche perchè lo stesso Italiano, ieri in conferenza stampa, ha già paventato l'eventuale inserimento di un altro esterno simile per caratteristiche simili ai vari Orsolini, Brekalo o Messias.

Insomma, stando così le cose e considerato l'immobilismo collettivo sul mercato della Serie A è da comprendere la scelta attendista della Fiorentina, anche di fronte a una smania di cambiamento più che legittima da parte di chi non si fida troppo di un gruppo che negli ultimi due anni non ha mantenuto le promesse. Appurato che i viola hanno anche dovuto affrontare le conseguenze dell'affaire Gattuso un ulteriore sforzo in termini di fiducia e pazienza pare ancora dovuto, a patto che nelle prossime settimane di calciomercato non si pensi che possa essere esclusivamente la guida di Italiano a fare la differenza tra un'altra stagione deludente o l'inizio di un cammino finalmente entusiasmante.