MENSA AZIENDALE O RISTORANTE STELLATO?

30.08.2023 10:05 di  Donato Mongatti   vedi letture
MENSA AZIENDALE O RISTORANTE STELLATO?
FirenzeViola.it

Preferireste mangiare per due anni in una mensa aziendale e poi alimentarvi in un ristorante stellato, oppure nutrirvi per 3-4 anni in una mensa e solo dopo degustare piatti gourmet? La domanda è talmente retorica che si prova imbarazzo a porla, ma a Firenze non è così.

Si sta dibattendo, e non poco, se sia meglio trasferirsi al Padovani per due stagioni - adeguato alla Serie A e con una capienza temporanea da 16.000 posti e poi usufruire di un Franchi ristrutturato - oppure se restare al Franchi per tutta la durata degli interventi di ammodernamento che durerebbero almeno tre stagioni e che comporterebbero una riduzione della capienza (se va bene) a 16.000 posti.

Ma non solo, sia alla mensa, sia al ristorante stellato non si paga, bensì si guadagna e resta davvero difficile comprendere come mai c'è chi preferirebbe incassi minori per più anni (restando al Franchi per tutti i lavori), che migrare per due stagioni in uno stadio che avrebbe sempre la stessa capienza e non creerebbe intralci di gestione dei posti disponibili per biglietti e abbonamenti, né provvedimenti della Questura per limitare il numero dei tifosi in caso di partite “ad alto rischio” che possono causare problemi di ordine pubblico.

La settimana scorsa il Sindaco Nardella, interrogato dai media presenti – a margine della presentazione delle nuove opportunità di abbonamento per studenti e residenti al trasporto pubblico – è tornato sull'argomento Franchi e impianto temporaneo al Padovani.

“Stiamo andando avanti su tutti i fronti – ha spiegato Nardella – sia per quanto riguarda la realizzazione dello stadio temporaneo Padovani, sia per il progetto esecutivo del nuovo stadio Franchi”, in particolare “per il Padovani l'obiettivo è di renderlo più funzionale e più capiente” dato che “per il periodo dei lavori al Franchi il Padovani sarà destinato a uso calcistico. Il Comune sosterrà tutte le spese legate alla parte della ristrutturazione definitiva dello stadio di rugby”. Il Sindaco ha riferito di essere stato in visita a Madrid e Barcellona. “Ho fatto tappa al Santiago Bernabeu dove è in atto un progetto di ristrutturazione dello stadio, che si trova nel cuore di Madrid e – ha detto Nardella – a Barcellona ho incontrato i dirigenti della società di calcio che finanzia con 900 milioni di euro la ristrutturazione del Camp Nou, che è vincolato e che avrà la copertura totale senza toccare la struttura originale, perché le leggi spagnole lo considerano un bene storico che non si può modificare. Quindi quello che si fa a Firenze non è un progetto campato in aria, ma in modo simile agiscono anche città con stadi tra i più importanti del mondo” (è bene precisare che nello stadio catalano sono in corso demolizioni delle strutture esterne, in Spagna il Nou Camp è considerato un bene storico e ci sono prescrizioni per tutelare la struttura originaria, ndr).

Riguardo ai fondi tagliati, ha aggiunto il Sindaco, “per il Franchi andiamo avanti con la prima fase e i 130 milioni di euro del ministero della Cultura”, mentre per i 55 milioni 'saltati' nel Pnrr “ci stiamo lavorando con i ministri Fitto, Piantedosi, Giorgetti e con i tecnici dei ministeri”.

Il percorso illustrato dal Sindaco, come è noto da tempo, non convince la Fiorentina. È fuori di discussione che l'adeguamento del Padovani non potrebbe essere esclusivamente a carico del Comune, come eventuali imprevisti durante la ristrutturazione del Franchi potrebbero dilatare i tempi costringendo i gigliati a rimanere al Padovani più di due stagioni, andando a pregiudicare le previsioni dei futuri ricavi che garantirebbe l'impianto ammodernato.

Resta il fatto che altrove le Società di calcio si fanno carico (in parte o totalmente) dei lavori di adeguamento degli stadi, migrano in strutture alternative, o eseguono gli interventi con la presenza del pubblico limitata dai cantieri (pregiudicando gli incassi da biglietteria).

Se sul piatto della bilancia dei pro e dei contro mettiamo che la Fiorentina non spenderà un euro per la ristrutturazione del Franchi, i “sacrifici” da fare, se dovessero iniziare le opere, appaiono leggeri, in confronto all'esborso che il Club dovrebbe sostenere se a Firenze si facesse come altrove.

Più che la volontà di non lasciare lo stadio, in realtà, sembra che non si voglia proprio che inizino i lavori. Fra pochi mesi lo vedremo e un eventuale flop del Comune sullo stadio potrebbe aprire scenari impensabili, ma che, forse, chiarirebbero la linea ondivaga del Club gigliato.