L'ESTATE DELLE SCELTE SENZA ZAVORRE. È TEMPO DI MISURARE LE AMBIZIONI. BARONE SPINGE PER IL RINNOVO DI PRADÈ

06.04.2021 09:40 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
L'ESTATE DELLE SCELTE SENZA ZAVORRE. È TEMPO DI MISURARE LE AMBIZIONI. BARONE SPINGE PER IL RINNOVO DI PRADÈ
© foto di Pietro Lazzerini

Per Pasqua, la Colombina ha compiuto il proprio percorso senza intoppi e secondo tradizione, il significato di buon auspicio ha fatto sospirare Firenze, alle prese con la pandemia e con una crisi che rievoca le più gravi tragedie che l'hanno colpita nella storia. Non si può certo paragonare qualche stagione calcistica con ciò che sta vivendo la città a livello sanitario ed economico, ma è chiaro che tutti si augurano che il buon auspicio possa allargarsi anche alla Fiorentina. 

Mentre Commisso si appresta a involarsi verso il ritorno in Italia, la squadra viola fa i conti con una salvezza ormai vicina ma anche con l'umore dell'ambiente ormai ai minimi termini. La rassegnazione degli ultimi tempi, non fa certo rima con le ambizioni che il presidente portò con sé dall'America nel giugno del 2019. Sembra passato un secolo da quei sorrisi, anche perché se è vero che quando ci si diverte, il tempo vola, quando si è tristi, tutto rallenta inesorabilmente.

Le prossime 9 giornate, quelle che ci separano con il benedetto finale di stagione, trascorreranno al rallentatore. Uno slow motion di calcio mal giocato e di risultati che hanno come unica continuità, la voglia di arrivare al più presto al 90'. Nel frattempo ci saranno molte scelte da compiere e se perseverare è diabolico, ribattere la testa nei soliti errori per la terza volta consecutiva, andrebbe ancora oltre. 

Pradè è a un passo dal rinnovo. Con Barone, a cui ha aperto le porte della politica del calcio italiano, il rapporto è ottimo e il braccio destro di Commisso ha fatto da tramite per arrivare a una conferma che da quasi impossibile sta per trasformarsi in scontata. Se il rapporto è così saldo, allora andrà dimostrato con i fatti che la fiducia non è solo un pezzo di carta da firmare, perché il pastrocchio fatto con Juric è ancora una ferita aperta.

Sia data la libertà a chi dirige l'area tecnica di scegliere l'allenatore per poi lavorare in piena sintonia e magari gli venga affiancato un dirigente, alla Macia, per sondare il mercato europeo e trovare i giocatori giusti oltre al semplice campionato di Serie A. Qualcuno si offende se si dice che manca un uomo di calcio in dirigenza, perché c'è Antognoni (tra l'altro col contratto in scadenza) che però viene gettato nella mischia per qualche dichiarazione di facciata e poco altro. Dice che Pradè è nel calcio da decine di anni, ed è verissimo. Forse il miglior "politico" del calcio in Italia, ma che è evidentemente in difficoltà, sempre in coppia con Barone, nel costruire una squadra che remi tutta nella stessa direzione e che abbia il giusto entusiasmo per portare in alto la Fiorentina.

Quindi, serve un uomo di calcio. Un direttore tecnico di livello internazionale. Macia stesso, perché no. Oppure venga richiamato Rui Costa, magari come l'ex collega Pinto, ora alla Roma, è pronto per cambiare aria e lasciare il Benfica per tornare nella "sua" Firenze. In ogni caso, qualcosa andrà cambiato. Dopo due anni di apprendistato, la prossima estate sarà quella della verità. Delle scelte autonome. Ogni peso lasciato dai Della Valle sarà sganciato e si vedrà il peso delle scelte della nuova proprietà. La cartina di tornasole del progetto tecnico dopo aver giustamente applaudito quello che riguarda il Viola Park, in attesa di ulteriori novità sullo stadio. 

L'allenatore sarà tema di grande dibattito. Chi costruisce la squadra, è d'accordo col provare a puntare su Gattuso? Tra l'altro con il calabrese per niente sicuro di dire sì alla Fiorentina, considerando che potrebbe portare il Napoli in Champions e puntare anche ad altre panchine meno "rischiose". Dopo mesi di tira e molla su Iachini, De Rossi, Juric, Prandelli, Sarri e chi più ne ha più ne metta, l'importante è dedicarsi a una trattativa che metta d'accordo davvero tutti e che ricrei un clima di coesione che mai negli ultimi mesi si è respirato intorno alla Fiorentina. Si metta in chiaro con i giocatori che chi vuole restare, deve farlo con gioia e ambizione, tutti gli altri, tutti quelli che hanno tirato i remi in barca nel momento del bisogno, tutti quelli che pensano che la maglia viola gli stia stretta, alzino la mano e facciano fagotto. Nessuno si metterà di traverso per la cessione di chi scende in campo pensando di fare un favore ai fiorentini. 

Poche idee, ma chiare, precise e soprattutto condivise. Per il bene della Fiorentina, del presidente che di soldi ne ha già investiti tanti e soprattutto di tutti i tifosi, che magari da settembre, saranno anche pronti per tornare ad occupare le gradinate del Franchi. Tutti sono pronti a stare al fianco della società per togliersi dalla melma e riprendere le redini della storia viola, ma per farlo, è bene abbandonare la politica dell'accerchiamento, la polemica contro quella o l'altra fazione, la necessità di trovare fake news anche nella più banale notizia di mercato, stringersi in un solo blocco e buttare il cuore oltre l'ostacolo. Firenze ci metterà il proprio calore e il proprio sostegno incondizionato, il club ci metta tutto il resto.