IL VIOLA PARK É BELLO. CLASSIFICA AUTORIZZA A SOGNARE

12.10.2023 10:40 di  Stefano Prizio  Twitter:    vedi letture
IL VIOLA PARK É BELLO. CLASSIFICA AUTORIZZA A SOGNARE
FirenzeViola.it

La notizia del giorno non può non essere l'inaugurazione del Viola Park: la struttura di Bagno a Ripoli è faraonica, le autorità civili sono presenti, tante, tantissime le parole ossequiose per l'opera realizzata da Commisso, premi, regali buffet e cotillons.
Altrove, praticamente ovunque fioccano le cronache certosine dell'evento, inutile aggiungerne un'altra da chi per altro non era presente per personale scelta di solidarietà con i giornalisti sgraditi tenuti lontani dall'evento), l'evento è stato tale, un evento appunto, persino storico poichè il club viola ha un centro sportivo di dimensioni e fattura che non ha mai avuto fin dalla sua fondazione.
Peccato non si sia colta l'occasione di cotanto appuntamento per pacificare e riportare entro limiti ragionevoli il rapporto tra la Fiorentina e la stampa, infatti il fatto che nessuno abbia eccepito dinanzi al patron su certi comportamenti, nè la stampa presente nè i politici entusiasti solo delle tante photo opportunities e delle tartine, non significa che il problema non esista, esiste ed è una macchiolina fastidiosa ed evitabile su un giorno altrimenti bello, bellissimo, meraviglioso, stupendo, fantastico, strabiliante, sorprendente, unico, indescrivibile, portentoso. prodigioso, sfarzoso, sontuoso, incantevole, carino, adorabile.

Comunque Commisso aprendo le danze alle 17 con la consueta conferenza stampa- monologo, non ha perso l'occasione per parlare di quattrini e di tutti quelli che ha speso per realizzare il Viola Park, tantissimi naturalmente, ribadendo anche che nella sua struttura entrerà solo chi lui vorrà ed alcuni ( giornalisti sgraditi par di capire) c'è chi non metterà mai piede, non esattamente un'apertura di dialogo quest'ultima, nessun accenno invece ai successi recenti della sua Fiorentina.
Assolto, speriamo in maniera decente, il compito di aprire sul Viola Park, torniamo alle cose di stretto pallone.
Sul campo la Fiorentina di Italiano ha incantato a Napoli ridimensionando i campioni d'Italia e balzando al quarto posto in classifica, addirittura ad appena quattro lunghezze dalla vetta del campionato.
Comprensibilmente i sogni di gloria del popolo viola, da troppo tempo compressi senza gioie, hanno iniziato a volare alti nel cuore di molti.
Champion's e scudetto sono obiettivi ancora troppo lontani per essere alla portata della Fiorentina (anche se meno la Champion's che il titolo), ma l'Europa League è a questo punto una meta più che credibile, salvo capitomboli naturalmente per una squadra che però sembra avere margini forti di crescita, si pensi solo alle sue punte centrali che sono ancora a digiuno di reti, ma che prima o poi inizieranno pure a portare a casa qualche anche timida segnatura.
Sognare quindi è lecito, resta solo da capire se dare la stura alle più belle aspirazioni sia un volano, una spinta, un supporto a far meglio o invece rischi di diventare onere, peso, gravame sulle spalle di una compagine che già solo per essere la Fiorentina di Firenze crea fin troppe aspettative nella sua gente e ansie nei calciatori che ne indossano la divisa.

Se sognare può essere Zefiro sulle vele della nave viola, è giusto soffiare ed alimentare i sogni, viceversa conviene puntare sulla razionalità più prudente e andare avanti gara per gara evitando di esaltarsi per le vittorie e angosciarsi per qualche passo falso che potrà pur venire.
Coelho dice che solo una cosa rende impossibile la realizzazione di un sogno: la paura di fallire.
Tuttavia richiamare alla ragione il sognatore è compito arduo se non impossibile e un tifoso, un innamorato, sognerà comunque, anche quando la situazione disperi, figurarsi quando le cose si mettono bene, come è oggi per la Fiorentina.
Perciò, col cuore in mano, bando ad ogni prudenza, lontano dai cacadubbi, guardate la classifica e godetevela, siete autorizzati a sognare, a meno che uno di questi giorni sia Italiano o uno dei ragazzi a venirci a dire di fare i pompieri invece che gli incendiari, nel qual caso eseguiremo, forse.