FIORENTINA, PRENDI TROPPI GOL. MERCATO: NEL MIRINO UN GRANDE DIFENSORE. ROSSI È STANCO MA PER GOMEZ C'È ANCORA DA ASPETTARE

09.12.2013 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
FIORENTINA, PRENDI TROPPI GOL. MERCATO: NEL MIRINO UN GRANDE DIFENSORE. ROSSI È STANCO MA PER GOMEZ C'È ANCORA DA ASPETTARE
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© foto di Federico De Luca


Mettiamoci pure in coda: guelfi e ghibellini allestiscono gazebo per raccogliere firme di adesione alla loro valutazione sulla Fiorentina. I primi sostengono che a Roma sia stata un disastro. I secondi applaudono i viola, capaci di creare tante occasioni da gol, tanto da far tremare i polsi ai giallorossi. Inutile dirimere la questione, tempo perso. Prepariamoci a giorni di dibattiti sul tema. Anche la critica è divisa.
Allora proviamo a mettere ordine. La Roma con Totti è certamente più forte della Fiorentina. Forse lo è anche senza, quantomeno di una Viola priva del suo acquisto più pesante: Mario Gomez. Dunque, andare all'Olimpico, mettere in crisi la formazione di Garcia, rischiare di vincere, imponendo momenti di gioco a tratti esaltante, è commendevole. Su questo, almeno, dovrebbero esserci pochi dubbi. Tanto che la Roma in 15 partite, ha raccolto 11 vittorie e 4 pareggi, riuscendo a non coniugare ancora il verbo perdere. In un campionato normale sarebbe in testa, ma con una Juve turbo-munita è tutto più difficile.
Semmai sulla Fiorentina si può fare un altro discorso: i viola in 15 gare hanno beccato 20 gol (primato negativo dalla stagione del ritorno in serie A (2004-05), un po' troppi. Tanti anche per chi, ovvero la Fiorentina, ha deciso di giocare pensando sempre a segnare un gol in più dell'avversario. Dal 3-2 al 6-5...così ci capiamo meglio. Continuando su questa strada, facendo la proiezione, a fine campionato la voce delle reti subite potrebbe arrivare a quota 50... Con quella cifra in Italia non si va da nessuna parte.
Difendersi significa attuare la fase difensiva, impegnando la dorsale prima-seconda-terza linea. A Roma ci sono stati errori anche degli stessi difensori. Vogliamo parlare soprattutto del primo gol subìto? Maicon a due metri, spalle alla porta, non è stato disturbato da nessuno?  
Un campanello d'allarme che adesso ha il frastuono di una sirena: la società punta all'acquisto di un grande difensore. E ha buoni motivi (appena elencati) per farlo: non sarà semplice pescarlo sul mercato, ma lo cercherà con determinazione. Se dovesse trovarlo lo prenderebbe subito a gennaio, altrimenti procrastinerebbe l'operazione a giugno, ma è certo che la farà. 
Un'altra riflessione che si imporrà agli occhi della dirigenza, sarà la valutazione delle seconde linee. Stando alle risultanze di questa prima parte di stagione, non tutte, per diversi motivi, sono risultate all'altezza. Probabilmente la Fiorentina non ha un cambio per ruolo come credevamo un po' tutti in estate. Capita, non c'è niente di male - il calcio è la metafora della vita - vince chi sbaglia meno: l'importante è avere la capacità di rimediare agli errori. 
L'attesa per il ritorno di Mario Gomez, monta come panna anche alla luce delle difficoltà mostrate a Roma da Pepito Rossi. Giuseppe non ha giocato male, si è sacrificato per la squadra, ma è sembrato stanco. Ha tirato la Fiorentina come un mulo fino ad oggi, al di là delle legittime aspettative. Resta capocannoniere con 12 gol in 15 gare, uno score degno di un fuoriclasse. Ma adesso ha bisogno di aiuto, soprattutto contro le grandi squadre, non può restare solo in attacco. Ma Montella, nel dopo gara, è stato chiaro: "Gomez non si è ancora allenato in gruppo, non mi pare vicino il suo ritorno". Adesso pare lontana anche la possibilità di vedere Super Mario in campo il 22 dicembre a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Sembra più verosimile la data del 6 gennaio al Franchi col Livorno. 
Ci sarà da aspettare, ma quando Gomez rientrerà al centro dell'attacco, a lui spetterà il delicato compito di scatenarsi nel girone di ritorno. Trascinando la Fiorentina - aiutato da Rossi - verso obiettivi prestigiosi. Compreso il terzo posto che Della Valle ha indicato, come traguardo da conquistare, durante il ritiro di Moena e che ora è distante solo 5 punti... 



Mario Tenerani

Il giornale