DA DELIO ROSSI A DIEGO DELLA VALLE

27.12.2011 00:00 di  Franco Ligas   vedi letture
DA DELIO ROSSI A DIEGO DELLA VALLE
FirenzeViola.it

Il giorno 28 dicembre, il rientro della squadra dalle vacanze natalizie, deve essere lo spartiacque fra il vecchio (quasi due anni di risultati deludenti) e il nuovo che avanza (la rivoluzione che ha promessa Delio Rossi e che dall’allenatore pretendiamo). Senza se e senza ma, e sostenuto il progetto Delio, dalla proprietà. I Della Valle, e a pioggia i vari Cognigni, Mencucci, Corvino e Teotino, devono assecondarne la volontà. Per ridare un’anima a questa squadra devono agevolare la partenza di chi l’anima l’ha persa il giorno dopo l’eliminazione dalla Champion’s League contro gli “amici” del Bayern Monaco. La partenza aiuterà anche quegli stessi giocatori che a Firenze hanno smarrito il sorriso ed altrove ritroveranno nuovi stimoli. I tifosi e tutti noi sappiamo che sono stati fondamentali per i successi viola e, per questo, saremo loro sempre grati.
La partenza non passerà come una “cacciata”; tutt’altro, ma un passaggio di consegne con tanto di cicalina. La fossa che si è creata, anche affettiva, deve essere ricoperta dall’allenatore o meglio con giocatori di fiducia del tecnico e solo del tecnico.
Pantaleo Corvino rincorra il progetto “giovani” che ottimi risultati ha dati e darà. Delio Rossi dia il suo meglio vestendo in viola giocatori già fatti. Vogliamo giudicarlo per quello che farà e non per quello che gli hanno impedito di realizzare. Vigileremo sul “nuovo” e su quello valuteremo il suo lavoro. Come abitudine non suggeriamo il nome dei giocatori con anima; dovranno averne tanta per distribuirla fra chi non l’ha mai vista o l’ha tenuta nascosta. Di una nuova anima devono fornirsi anche i Della Valle, in particolare Diego. A quella che lo ha aiutato a diventare il più versatile, potente e “duro” imprenditore italiano e non solo.
Faccia conoscere anche quell’altra anima sportiva, un’anima che si integri con la città, la tifoseria ed i media.
I suoi interventi sembrano ordini e non confronti. Vanificano, gli interventi duri, gli sforzi che ha fatti. E’ un merito al quale non vogliamo sottrarci, per ricostruire dalle ceneri la Viola. Sarei tentato, la prima persona singolare è necessaria per non coinvolgere chi non la pensa come me, a chiederLe  di lasciare la Fiorentina a suo fratello Andrea. Ha “ le fisique du role” del presidente calcistico moderno. Severo quando necessario, appassionato da diventare il primo tifoso. Non scialacquerà il denaro ma lo spenderà con oculatezza. Sa parlare con i tifosi e la stampa e non dà ordini. Anche Mario Cognigni e Sandro Mencucci, svincolati dall’obbligo di legare i buoi dove vogliono il padrone, splenderanno di luce propria, senza perdere in autorevolezza… Tutt’altro…acquisterebbero in sana popolarità.
Sereno e produttivo 2012 a tutte e a tutti.

Franco Ligas

giornalista Mediaset