CORAGGIO E CONCRETEZZA: A MILANO PRIMO VERO ESAME. DIEGO DELLA VALLE A CENA CON LA SQUADRA. PARTITA MERCAFIR: SIAMO ALLA VERITÀ. ALONSO E MATI: RINNOVI UTILI PER IL FUTURO
In pochi, compreso chi scrive, durante il ritiro di Moena avrebbero immaginato di ritrovare dopo cinque giornate di campionato questa Fiorentina seconda in classifica alle spalle dell’Inter capolista (altra grande sorpresa, sia chiaro). In pochi, compresi chi scrive, avrebbero immaginato al sesto turno una sfida al vertice per il primato.
Eppure è tutto vero anche se siamo ancora all’inizio di un cammino. Va sempre ricordato, così come il mese. A settembre la classifica ha un valore, ad aprile è un altro film.
Intanto, però, stiamo ai tempi attuali: domani sera a San Siro l’Inter dovrà difendere il vertice dal primo vero assalto, mentre la Fiorentina dovrà dimostrare a se stessa e all’universo mondo pallonaro, che in questa partenza non c’è niente di casuale. Sì, per i viola sarà il primo vero esame stagionale, senza togliere niente a Genoa, Carpi e Bologna. Col Milan era il debutto e comunque si giocava al Franchi, vantaggio non da poco. I rossoneri, poi, erano ancora alla ricerca di una loro identità: forse non l’hanno ancora trovata, ma la squadra di Mihajlovic da quel 23 agosto ha fatto passi importanti. Ecco perché l’Inter rappresenta un ostacolo duro da superare.
L’elemento che risalta agli occhi è come Mancini e Sousa, siano alfieri di un calcio pragmatico, orfano di derive spettacolari, ma estremamente redditizio. Cinico, per usare in termine in gran voga nel calcio italiano. Un tiro in porta, un gol, difesa bunker, tre punti in tasca. Mancini e Sousa sono stati criticati per questo atteggiamento e viene da sorridere. La serie A di questi giorni non presenta eccezioni rispetto al modello di nerazzurri e viola. Qualcuno si è pure permesso il lusso di riscoprire la marcatura a uomo - come il Genoa a Firenze - o il catenaccio alla Rocco come il Bologna, sempre al Franchi. Discorsi tanti, soprattutto nelle dichiarazioni di intento sotto l’ombrellone, e fatti zero alla riapertura della stagione: siamo franchi, il calcio italiano sta registrando un ritorno alle vecchie abitudini difensiviste, senza nemmeno scandalizzarsi. E allora, se il convento passa questo pasto, nessuno può dirsi migliore dell’altro: siamo fatti così, punto e basta.
Sousa, che in Italia c’è stato da giocatore qualche anno, non ha voluto correre rischi inutili: ha guardato in faccia il suo gruppo e ha capito che con un gioco prudente e di ripartenze avrebbe ottenuto risultati.
Per adesso i fatti gli stanno dando ragione.
L’Inter è più forte perché ha più centimetri, chili e una bella fetta di qualità in avanti. Ma il gioco è lo stesso: Mancini vuole vincere di potenza sfruttando le individualità di cui dispone.
La Fiorentina per fare una grande partita a San Siro non dovrà smarrire la concretezza che l’ha contraddistinta fino ad oggi, ma dovrà avere più coraggio. Non rinunciare all’attesa, ma appena riconquistata palla dovrà ripartire in verticale con la sfrontatezza di chi vuol vincere. Sarà difficile assistere a tante occasioni da gol, probabilmente i pericoli più grandi arriveranno sui piazzati. Sarà una sfida tra due tecnici più vicini al Trap che a Guardiola…
Stasera nel ritiro di Milano, Diego Della Valle cenerà con la squadra: una tradizione che in passato ha portato effetti taumaturgici… La scaramanzia nel calcio ha la sua importanza, chissà che Mister Tod’s non la faccia anche per questo. Di sicuro la sua presenza regalerà ulteriori stimoli.
E speriamo sicurezze nel gruppo.
Ottobre è alle porte, significa che la vicenda Mercafir è alla svolta definitiva: tra poco sapremo la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità. Se ci sarà il nuovo terreno per spostare il mercato ortofrutticolo, si accenderà il semaforo verde per il progetto stadio e cittadella. Se al contrario non fosse trovata una nuova area, partirebbero i lavori di ristrutturazione alla Mercafir. A quel punto tutto diventerebbe maledettamente complicato. Dovremmo preoccuparci del domani viola. Dalla Fiorentina e da Palazzo Vecchio filtrano segnali di ottimismo, forse la soluzione è davvero nell’aria. Abbiamo atteso tanto, ora manca veramente poco.
Infine i rinnovi di contratti di Mati Fernandez e Alonso: due successi significativi anche se poco mediatici. Mati è un calciatore funzionale, dove lo metti ci sta. Lo spagnolo è cresciuto moltissimo, ora è in assoluto uno dei migliori terzini del campionato. Giocatori utili al futuro viola.