CON AMRA+GUD+NICO È UN CONTO. SENZA ANCHE UNO, ALTRO CHE AMBIZIONE! IL MERCATO AL TEMPO DEL PROBLEMA DEI SOLDI
Vi fu un tempo in cui la bella Fiorenza era cinta da solide mura, delle quali rimangono, oltre che un paio di spizzichi da Porta Romana e piazza Tasso e su da porta S. Niccolò verso il Forte Belvedere, le grandi porte tuttora imponenti. Notte tempo quelle porte venivano serrate e capitava che taluni, giunti in ritardo sull’ora di chiusura, tirassero sassi per farsi udire dalle guardie con le chiavi serrate all’interno. Di lì il detto fiorentino: essere alle porte coi sassi. Cioè in ritardo. La Fiorentina di quest’anno ha voluto rinnovare l’antico adagio , giungendo al limite estremo del tempo a disposizione per allestire la squadra. Il mercato termina infatti alla mezzanotte del 30 Agosto prossimo, a campionato iniziato quindi.
Ritardo o meno la Fiorentina rimane lì, del resto l’obiettivo è ancora attorno all’ottavo o nono posto, settimo ad andar di culo, decimo se sarà sfortunata.
Epperò, una cosa è se la Fiorentina di Palladino ripartirà da Amrabat, il quale dopo lunghe cogitazioni deciderà di resatare in viola, e da Gudmunsson che dopo lunghissime trattative arriverà da Genova. Ma non solo, se oltre ai due sopracitati il club gigliato sceglierà di soprassedere all’ormai lunga usanza di cedere alla Juve i suoi pezzi migliori, tenendosi pure Nico Gonzalez. Ecco con i tre tenori in viola sarà una Fiorentina che potrebbe pure dirsi migliorata nel suo potenziale tecnico.
Senza anche uno solo dei tre, sarà un’altra Fiorentina che se forse non potrà dirsi drasticamente peggiorata, di certo non si potrà dire in piena coscienza, migliorata e pronta per il salto verso l’Europa che conta, come il richiamo all’ambizione vorrebbe. Per sostenerlo in coscienza, bisognerebbe detenere una dose letale di fideismo nell’opera del padrone, e nel suo fattore C, , ma vedrete che, nel caso, taluni ci si arrischieranno a difendere tale estrema posizione, come i sanfedisti difesero i Borboni nel regno di Napoli.
Comunque sia, sembra che la Fiorentina utilizzerà gli ultimi giorni di trattative per completare il proprio organico, cercando, un po’ a casaccio, nelle occasioni del finale qualche buon calciatore troppo costoso ad inizio mercato. Ecco che ad esempio potrebbe tornare buono il nome di Tessman, cercato e trattato a lungo dal club viola, irrigiditosi solo per le pretese esose degli agenti, pretese che chiudendo il mercato, potrebbero ridursi drasticamente.
Sono questi gli usi e costumi del mercato ai tempi della penuria di quattrini, non a caso a ridursi all’ultimo non è la sola Fiorentina, ma anche altri e più ricchi club. Certo fa un qualche effetto pensare alla strombazzante sicumera con cui un Commisso appena giunto in riva all’Arno tentava di rassicurare tutti sui suoi potenti mezzi economici, lasciando presagire una Fiorentina ricca e spendacciona sul mercato, tutt’altra realtà rispetto a quella dei giorni presenti, quando la direttiva padronale, praticamente l’unica che sia stata impartita agli uomini mercato viola è stata: ridurre notevolmente i costi, ovvero il monte ingaggi della squadra.
Tuttavia, se la Fiorentina dovesse ripartire con Amrabat a metà campo e un attacco con Kean circondato da Nico e Gudmunsson, ci staremmo anche alla lectio societaria che la difesa potrebbe anche essere a posto così, visto che la fiducia data dall’allenatore al giovane Fortini, libera Biraghi dall’alternanza con Parisi sulla sinistra del centrocampo. Biraghi ( che non è un fulmine di guerra in difesa) viene quindi buono come braccetto, di là c’è Kayode adattabile in difesa, con l’ inserimento in rosa a tempo pieno di Comuzzo, in attesa di Valentini a gennaio, la difesa è impapocchiata senza ulteriori spese. De Gea con dietro Terracciano dà ottime garanzie e così anche un Cognigni qualunque sarebbe contento. E’ buffo, nel celeberrimo film Tototruffa ‘62, erano gli italiani a vendere la Fontana di Trevi al ricco italo americano. Qui talvolta sembra accadere il contrario. Corsi e ricorsi storici.
Concludendo, la società viola ha parlato con toni aulici di ‘ Ambizione’, ma ai nastri di partenza la Fiorentina si presenta con Ikonè, Brekhalo e Sabiri , la domanda quindi sorge spontanea: e se non erano ambiziosi?