CASO LJAJIC: ARRIVA DELLA VALLE. PORTIERE: SORRENTINO C'È, MA IL SOGNO È SOMMER. VERSO ZURIGO: IN AVANTI PEPITO-GOMEZ
Dentro o fuori anche perché francamente non ne possono più nemmeno nella società: entro venerdì il destino di Ljajic sarà scritto. Il presidente esecutivo Cognigni attende da Ramadani, agente del serbo, una risposta certa sulla proposta di rinnovo offerta del club viola. Davanti ad un no, Ljajic caricherà le valigie in aereo destinazione Madrid, sponda Atletico. Se la Spagna all'ultimo istante non gli fosse gradita e l'attaccante decidesse di non accettare niente, per lui si aprirebbero le porte della panchina lunga... A disposizione di Montella, col rischio concreto di trasformarsi nell'ultima delle alternative tra i subentranti...
Non ci sono altre vie e la Fiorentina è stanca. Stufa di vedere Ljajic un giorno col sorriso e l'altro col broncio. Allegro e confuso al tempo stesso. Come può un allenatore, alla vigilia di una stagione carica di impegni e di obiettivi da centrare, affidare il proprio destino e quello di una squadra ad un calciatore non sereno? Non si tratta di punire qualcuno o qualcosa, ma di fare gli interessi dell'azienda per cui si lavora. La società deve recuperare in questo calcio di nani, ballerine e apprendisti stregoni, una propria centralità, non il singolo. Neppure Messi, praticamente il marziano del calcio, potrebbe essere atteso a lungo dal Barcellona (che fattura 500 milioni all'anno). Godot in questo pallone non ha cittadinanza.
Il caso Jovetic ha insegnato, per certi aspetti, molto più della vicenda Montolivo. Il montenegrino ha disputato un girone di ritorno ben al di sotto del minimo sindacale... Se la Fiorentina non è andata in Champions, al di là di conclamati torti arbitrali, è stato soprattutto perché ha tenuto in viola un calciatore che da mesi aveva chiuso il suo conto con Firenze. Il montenegrino è stato impalpabile, a tratti irritante. Per chiarirsi i dubbi residui, basta leggere le ultime dichiarazioni di Jovetic ("in 5 anni anni a Firenze non ho vinto niente").... Illuminanti sul suo reale stato d'animo.
Siccome il momento è delicato, per aiutare a dipanare la matassa Ljajic, Cognigni avrà un valido alleato: Andrea Della Valle. Il patròn arriverà martedì a Firenze, per la grande festa della Fiorentina e del nuovo Franchi, modello british. Il presidente riparlerà con Ljajic, ma per l'ultima volta. Lo guarderà negli occhi e da quel breve colloquio trarrà le opportune valutazioni. Della Valle indicherà la direzione da seguire. E poi andrà abbracciare la sua gente perché in tanti si presenteranno al Campo di Marte: la spinta per affrontare una trasferta di Europa League che si presenta molto insidiosa.
Gli ultimi allenamenti raccontano di una Fiorentina molto in palla: giocatori tonici, in forma, estremamente reattivi, concentrati. Speriamo siano i prodromi di una prestazione convincente a Zurigo.
Montella ha pochi dubbi: il 3-5-2 è il porto sicuro del suo bastimento.
Ambrosini per Pizarro è il cambio naturale. Aquilani non può giocare in quella posizione e Borja Valero è preferibile da interno. Cuadrado e Pasqual sulle corsie, mentre in attacco Pepito ha messo la freccia su Ljajic. Il serbo si porta dietro le inquietudini della sua situazione, mentre Rossi ha il motore quasi a regime. Pepito-Gomez sono il tandem dei sogni viola, tocca a loro.
Infine il portiere, altro scenario molto in divenire nella Fiorentina: Sorrentino è praticamente viola. Potrebbe arrivare con un prestito oneroso. Lui c'è, la Fiorentina deve solo scegliere. Sorrentino gode di una buona stima nel club viola. Ma il vero obiettivo rimane Sommer del Basilea. Le relazioni su di lui sono ottime, da tutti i punti di vista. Il Basilea chiede una somma ingente, circa 9 milioni: adesso la strada è impraticabile, ma se davvero partisse Ljajic cambierebbe tutto e lo svizzero diventerebbe il portiere della Fiorentina a lungo... Ancora un piccolo sforzo e la squadra sarà quasi perfetta.
Mario Tenerani
Il Giornale