CAMPIONATO STRANO MA LA FIORENTINA C’È. CLASSIFICA PARTICOLARE, ESSENZIALE LA CONTINUITÀ. DIRIGENTI VIOLA AD EMPOLI PER STUDIARE NUOVI OBIETTIVI. SOUSA HA UN GIOCATORE IN PIÙ: PEPITO ROSSI. COMINCIA L’E. LEAGUE: BASILEA AVVERSARIO TOSTO
Il sabato viola va in archivio con una vittoria sofferta contro il Genoa - ma meritata -, il ritorno da titolare di Pepito Rossi, il gol di Babacar, l’esordio di Kuba, il catenaccio di Gasperini e la contestazione dura e civile della Fiesole. Non solo: a margine c’è stato pure lo sfogo di Andrea Della Valle che ha parlato di “clima inquietante negli ultimi tre-quattro mesi a Firenze”. Parole forse dettate anche dalla trance agonistica di un presidente molto tifoso.
Tutti questi elementi però non devono distogliere da un dato di fatto: dopo 3 giornate di campionato non si possono emettere sentenze, ma è possibile però fare delle piccole valutazioni. Lievi, per carità, ma che fotografano la realtà: aiutano a capire che la Fiorentina ha delle criticità, però c’è chi sta peggio e probabilmente è lecito, in questa stagione, aspettarsi sorprese…
Il vertice della classifica mette in risalto solo due grandi, delle presunte sette: Inter, a punteggio pieno, e Roma a quota sette, in compagnia di Chievo, Torino, Sassuolo e Palermo. Quindi altre due big: Fiorentina e Lazio a sei punti. Scendendo in basso, staccate, si trovano Milan a tre, Napoli a due e Juventus a uno, come Empoli e Carpi.
La graduatoria racconta che l’alba del campionato segnala dei campanelli d’allarme in diverse squadre. Luci che forse si spegneranno presto, rimettendo questi club laddove meritano di stare oppure si trasformeranno in situazioni più critiche.
La Fiorentina deve prendere atto dei propri problemi, ma non deve neppure commettere l’errore di credere che non sia possibile osare. Servono calma interiore e continuità di risultati. La regolarità alla fine fa la differenza e in questa stagione potrebbe essere ancora più importante.
La serenità deve investire non solo la squadra e il suo tecnico, ma anche la società. Firenze è brontolona, si culla nei mal di pancia, però è pronta sempre e senza condizioni ad amare. Dando prima di ricevere. Questa è la caratteristica di Firenze, passionale e innamorata dei propri colori senza paragoni. Se si coglie questo passaggio, forse il clima migliora per tutti.
Basta un attimo per ritrovare il sorriso.
Angeloni, collaboratore di mercato del diesse Pradè, era ad Empoli in tribuna. Certamente si sarà reso conto che il Napoli, al momento, ha problemi più grandi della Fiorentina - complimenti alla squadra di Giampaolo che ha giocato una bella partita -, ma lui era lì per altro: osservare dal vivo calciatori che potrebbero far comodo alla Fiorentina. Saponara è un trequartista sublime, Tonelli un difensore affidabile, ma ci sono giovani come Barba e Diousse dalle grandi prospettive. Il primo è del ’93, ha preso l’eredità di Rugani. Mentre il secondo è un senegalese che festeggerà il 18esimo compleanno il prossimo 20 settembre. Visione di gioco, tecnica buona e fase di interdizione. Diousse ha un grande futuro davanti agli occhi: ieri ha impressionato tutti, anche i dirigenti viola.
Intanto Paulo Sousa ha ritrovato un calciatore, anzi un fenomeno: Pepito Rossi. L’impatto col ritorno in campo da titolare è stato buono, senza strafare. La strada è lunga, ma Rossi crescerà di rendimento e con lui la Fiorentina. Uno come lui in Italia ce l’hanno in pochi.
Giovedì comincerà la terza avventura consecutiva, negli ultimi anni, della Fiorentina in Europa: i viola ripartiranno dalla semifinale persa col Siviglia, sperando stavolta di andare fino in fondo. Il Basilea, però, è un avversario molto tosto oltre ad essere l’ex squadra di Paulo Sousa: nella scorsa stagione gli elvetici con il portoghese in panchina hanno raggiunto gli ottavi in Champions. Non sarà facile per la Fiorentina, ma sarà determinante per i viola partire bene, subito.