ARTHUR UNA SCOMMESSA, JOVIC UNA SCOMMESSA. ORA SERVONO TRE CERTEZZE PER PORTIERE, DIFENSORE CENTRALE E BOMBER. BASTA AMICHEVOLI A PORTE CHIUSE, PORTIAMO LA FIORENTINA IN TOSCANA
Dove eravamo rimasti? All’acquisto simbolo della Fiorentina che sogno. Parlo di Parisi. Giovane, di grande talento e con un futuro scritto in Nazionale. Un colpo da 9 in pagella. Dopo questo guizzo la Fiorentina ha imboccato una strada diversa. Quella delle scommesse. Arthur è un’idea intrigante. Anni fa era considerato un fenomeno di levatura mondiale. Ma il Barcellona lo ha fatto fuori, la Juve lo ha subito emarginato e nel Liverpool è sceso in campo solo per una manciata di minuti. Il rischio di questa operazione è evidente. Però è un rischio che vale la pena affrontare. Da play basso Arthur dovrà essere protetto da centrocampisti che hanno anche fisicità. Oltre che abilità nel recuperare palloni. Amrabat sarebbe il compagno perfetto per il brasiliano. Come lo era Casimiro nella Selecao. Ma Amrabat andrà via. E allora almeno uno come Duncan forse va tenuto.
Anche la conferma di Jovic è un rischio. Ma se Italiano è disposto a provare a rilanciare il serbo allora turiamoci il naso e accettiamo questa ulteriore scommessa. A patto che non si riproponga la coppia Jovic-Cabral. Serve qualcosa di più. Continuo a considerare Dia ideale ma potrebbe arrivare anche un colpo a sorpresa. L’importante è che le scommesse siano finite con Arthur e con la conferma di Jovic. Per fare un salto di qualità la Fiorentina ha bisogno di certezze negli altri ruoli scoperti. Parlo del portiere, del difensore centrale e, appunto, del bomber. Parlo di titolari veri che si sposino a meraviglia con il progetto tattico di Italiano. I soldi ci sono. Igor porterà 15 milioni, Terzic almeno 4, Amrabat non meno di 25. Con 44 milioni si possono aggredire i profili giusti. E ci sono ancora da vendere Sottil e Kouamè. Oltre all’invendibile Kokorin. Per il momento il mercato della Fiorentina è più che sufficiente. Ma ora servono i colpi veri. Quelli che possono portare la squadra viola in una dimensione da Europa League.
Oggi, intanto, la Fiorentina affronterà in amichevole il Parma. Al Viola Park a porte chiuse. Stesso discorso domenica contro il Catanzaro. Capisco l’amarezza di Commisso per i ritardi burocratici legati al centro sportivo. Ma questa Fiorentina a porte chiuse rischia di intristirsi. Perché non portarla a giocare negli stadi della Toscana per prendersi il meritato applaudo di un popolo viola che non ha avuto ancora l’occasione per ringraziare dirigenza, tecnico e squadre per le due finali? Il presidente Commisso ci pensi. La sua Fiorentina merita questo caldo abbraccio.