Emma Severini sugli insulti all'Europeo: "Solo gli ignoranti augurano la morte a chi causa un rigore"

Emma Severini sugli insulti all'Europeo: "Solo gli ignoranti augurano la morte a chi causa un rigore"
Ieri alle 16:26Fiorentina Femminile
di Redazione FV

Emma Severini, centrocampista della Fiorentina Femminile, è intervenuta dal raduno di Coverciano dell'Italia Femminile, organizzato in vista della doppia amichevole con Giappone (venerdì 24) e Brasile (martedì 28 ottobre). Queste le sue parole: "Ritrovarsi a tre mesi dall'Europeo è stato bellissimo, ci portiamo dietro tutto quello che abbiamo vissuto in Svizzera, quindi rincontrarsi è stato ritrovare quella chimica, quella complicità e quell'energia vissuta in quel periodo. L'Europeo è stato un mix di orgoglio e dolore, la finale l'avremmo voluta giocare, e tante immagini del match contro l'Inghilterra le ho ancora in testa: le emozioni provate son tante, ma adesso ripartiamo da quel traguardo raggiunto, volendo conquistare ancora di più".

La gara contro l'Inghilterra l'ha vista al centro di polemiche e insulti. Come ha vissuto a quel momento?
"Nel calcio e nella vita, quando sei un personaggio pubblico, metti in conto che c'è anche chi parla con ignoranza, credo sia quella la parola giusta con cui definire chi augura la morte a una persona che sbaglia un passaggio o causa in rigore. Non ho però fatto molto caso a quei messaggi, mi stavo già addossando da sola troppe colpe, e comunque, per fortuna, ho avuto la fortuna di aver vicine tante persone. Sia in Nazionale che fuori".

Come vi state preparando per le due prossime amichevoli?
"Sono due gare importanti e bellissime, giocheremo contro due squadre forti, tra le migliori del ranking, e questo ci dà tanta motivazione per fare ancora meglio di quanto fatto in Svizzera. L'obiettivo è quello di vincerle per scalare posizioni nel ranking, al fine di essere più agevolate per la corsa al Mondiale. Saranno gare che ci daranno anche stimoli diversi, per migliorare". 

Che effetto vi ha fatto rivedere Sara Gama?
"Non l'ho vissuta in club, ma avendola vista da fuori e in Nazionale dico con certezza che è una figura importante, un simbolo del nostro paese. Ci dà la forza di continuare a lottare per portare il calcio femminile dove merita".