TUTTI VOGLIONO LUCA TONI. E se lo volesse anche la Fiorentina?
Proviamo a fermarci un attimo, a invertire la rotta e la tendenza. Dopo mesi accaldati nei quali la partenza di Toni sembrava ormai cosa fatta, sembra che il tempo non sia passato, e oggi siamo a leggere, ovunque, della dipartita del centravanti. Ma, a pensarci bene, è così scontato che il signor Toni abbia tutta questa smania di andarsene? E' vero, il patto siglato a San Piero a Sieve, si racconta, sembra avere scadenza annuale e così, inevitabilmente, il capitolo andrà affrontato a fine campionato. Un capitolo che, beninteso, rimane arricchito dalla firma su un contratto a scadenza 2009. Un particolare quest'ultimo, che evidentemente non spaventa due super potenze navigate come Inter e Juventus. I campioni avrebbero voglia di mettere le mani su un oggetto del desiderio a lungo accarezzato, ma mai raggiunto. Con chi poi farlo giocare, probabilmente, sarebbero solo questioni di Mancini. Il quale, difficile dargli torto, probabilmente gestirebbe volentieri problemi di abbondanza del tipo Ibrahimovic-Toni-Cruz. Ma, Champions o non Champions, siamo così sicuri che la Fiorentina si vorrebbe privare di una figura, quella di Toni, che fuori e dentro il campo rende come pochi altri. Dopo 31 centri all'esordio in maglia viola,
il signor Toni non si sta smentendo nemmeno quest'anno e la sua cifra, 15, appare gà lussuosa a 3/4 di stagione. Insomma, la Fiorentina accetterebbe con impotente semplicità che l'Inter petroliera aggiungesse l'ennesimo colpo a effetto? Crediamo di no, come crediamo che la stessa Juventus dovrebbe ricercare nelle fondamenta crollate gli stimoli per un colpo del genere. POrtare TOni in maglia bianconera sarebbe sì il rilancio per una società a caccia della propria, nuova, identità ma sarebbe anche dannatamente costoso. Forse, e in tal senso l'arguzia di Corvino vale come una garanzia indiscutibile, l'inserimento di una contropartita di spessore potrebbe essere la leva adeguata. Sempre che si abbia il rispetto di non tramutare Prandelli nel guaritore del malato di protagonismo di turno. Perchè da Cassano, all'ultimo Adriano che litiga per una "pupa", al buon Cesare sono stati affibbiati compiti da istruttore che vanno ben oltre le reali necessità della Fiorentina. Ed ecco che, in tal senso, le figure di Gilardino e Rolando Bianchi rappresenterebbero elementi di sostituzione di ben altro valore.
Ma, ritornando al tema principale, perchè Toni dovrebbe rinunciare con tanto smaliziato piacere alle lusinghe delle grandi. Perchè a Firenze non giocherà la Champions e perchè altrove guadagnerà il doppio se non di più. Certo, risposta scontata, ma realistica. Eppure, riflettendo, ti accorgi che la Fiorentina, se non proprio in Champions, in Europa, toccando l'impossibile, ci sarà. Che Toni, come molti altri in passato, potrà richiedere un rinforzo
sul proprio ingaggio senza tuttavia sbilanciare l'equilibrio generale, e che, magari, come accaduto in passato, venga accontentnato. E che, infine, questa viola da esportazione sta gettando le basi per un grande ciclo. Vincente o no, è compito ai limiti dell'impossibile, ma sicuramente ricco di fascino e di solidi presupposti. Un progetto che persino un campione del mondo, e scarpa d'oro in carica, come Toni potrebbe sposare. E allora, forse, in mezzo a questa giungla di voci che danno per sicuro partente Luca Toni, si può anche immaginare che la Fiorentina se lo voglia tenere stretto, e così faccia. Comprendendo, nel disegno, un Toni ancora più legato a Firenze, alla piazza, alla Fiorentina. Da qui all'estate c'è tutto il tempo del mondo per lanciare bombe di mercato sul futuro di uno dei più prolifici attaccanti italiani degli ultimi anni. Ma, al tempo stesso, si può anche presumere che, più semplicemente, bomber e società non abbiano nemmeno bisogno di troppo tempo per accordarsi. E in tal senso avremo sprecato fior di parole, per mesi, per raccontare una fuga che non esiste. Scenario ingenuo e troppo disincantato? Può darsi, per ora, tuttavia, il valore e il rendimento di Toni per la Fiorentina, e la stima della società raccontano un'altra storia. Una storia che, titoli di giornali a parte, potrebbe anche continuare.