FREY, Potrei chiamare Samir Nasri
"Ho parlato molto con Samir. Moltissimo". Samir Nasri, giusto? "Lui: mi ha confermato che vuole restare ancora un anno a Marsiglia, ma soprattutto che ha ricevuto molte offerte, fra le quali due o tre dall'Italia".
Seba Frey, numero uno viola e numero tre di Domenech, svela quellelunghe ore di ritiro con i Bleus, a parlar di tutto. Anche col bimbo prodigioso inseguito da mezza Europa: Samir Nasri, proprio lui, corteggiato da Inter, Real Madrid, Arsenal e...poi? Attenzione al seguito.
"Se Pantaleo Corvino me lo chiedesse — sorride Sebastien — mi metterei subito a fare una chiamata a Samir. Subito. Basta che Corvino mi chiami e io ci parlo".
Chiaro no? Forse anche la Fiorentina ci fa un pensiero; o forse Seba gioca al "Consigli per gli Acquisti".
"Nasri è un ragazzo davvero interessante — continua —, ha prospettive enormi, nonostante debba compiere vent'anni va sempre alla ricerca del gioco, con carattere. Sì, fra un anno lo vedrei bene in una grande squadra italiana". E la Fiorentina lo è. «Non bisogna mai porsi limiti: Firenze anno dopo anno sa sorprendere, e lo saprà fare ancora".
Ben trovati dentro una chiacchierata con chi chiacchiere a vuoto non ne fa mai. Con Nasri compreso. Italia-Francia dell'8 settembre è già quasi qui. "Sarà un gran bel duello — fa —, ma attenti anche alle altre avversarie. Chi è più forte fra azzurri e Bleus? L'Italia fa fatica col cambio generazionale, noi abbiamo sempre alternative, guardate il dopo Zidane: prima Ribery, adesso Nasri... Per ora siamo avanti due punti noi, a settembre si vedrà".
Seba si sente anche italiano: sui casi nazionali Totti-Nesta che idea s'è fatto?
"Non so bene la situazione: dire di no non è bello anche se è giusto che ognuno abbia le proprie motivazioni; ma se poi c'è una situazione di conflitto col tecnico, beh, la cosa disturberebbe il gruppo. Se ho mai rifiutato? Ai tempi dell'Under allenata da Domenech ci sono andato solo vicino. Poi tutto si è aggiustato: dopo un anno e mezzo da ignorato, proprio Domenech mi ha ripreso fra i grandi. Ed è stato un signore".
Seba guarda avanti e vuole salire, come ha fatto in quest'annata di rincorse verso l'Europa.
"Darei un otto a me e un otto alla Fiorentina: al sottoscritto perché tornavo da un infortunio grave, e grazie a sacrifici e a uno staff eccezionale, sono riuscito a fare una grande seconda parte di campionato. Quanto alla Fiorentina, abbiamo fatto un percorso straordinario: una stagione splendida, nella quale il gruppo è stato roccioso, unito, unico. C'è stato un momento in cui era dura, uno di quei momenti nei quali abbiamo rischiato di mollare, davvero. Non è successo, e anche per questo dico che d'ora in avanti non avremo limiti".
Per dirla alla Prandelli, scudetto in tre anni?
"Sì, d'accordissimo con lui: conosco bene Prandelli, e quando si pone degli obiettivi difficilmente li fallisce. Il Progetto va avanti, sempre più forte: ogni anno cresciamo, e se questo andamento prosegue possiamo arrivare ovunque".
Anche senza Toni?
"Ci mancherà — dice Frey —, ma era giusto che facesse le proprie scelte. Tenere un giocatore che non ha i nostri obiettivi non va bene. Detto che la società sta già lavorando là davanti, il futuro ha un nome: Pazzini, e non è poco".
E Nasri?
"Deve ancora svilupparsi fisicamente, ma fra un anno lo davvero vedrei bene in Italia. E se Corvino vuole, lo chiamo ora...".
Leggi gli articoli:
MERCATO, interesse per Samir Nasri. Una nostra "corvinata"