UN MESE CHIAVE

Sampdoria, Spezia (in casa), Udinese, Parma (in casa) e Benevento, passando per la Roma al Franchi (che togliamo dal discorso visto il valore superiore) in un mese la Fiorentina affronterà cinque squadre contro le quali deve giocarsi non solo la salvezza - visto anche che all'andata hanno dato quasi tutte problemi - ma anche la credibilità. La squadra, costruita per conquistare in scioltezza la parte sinistra della classifica, si ritrova al quindicesimo posto, a distanza di 7 punti dalla zona retrocessione è vero ma pur sempre in una posizione che mal si addice alla rosa viola. Una rosa ricca di nazionali e di stipendi pesanti che devono non solo conquistare al più presto i 40 punti fissati da Prandelli per la salvezza ma porsi degli obiettivi più importanti, a ridosso delle big e dell'Europa, che ormai è un miraggio. Questo mese e queste partite potranno dirlo e lo dovrà dire anche in termini di carattere e determinazione.
Le squadre che la Fiorentina andrà ad affrontare infatti sono inferiori come valore della rosa (qualche singolo a parte, come Quagliarella e Keita nella Samp o De Paul più Llorente e Deulofeu che hanno rinforzato non poco l'Udinese) ma sicuramente abituate a lottare e più solide ed organizzate dei viola che neanche con Prandelli hanno trovato la quadra definitiva e la continuità. Un mese che dovrà dire anche se il mercato (estivo ed invernale) viola ha funzionato, se è una squadra ben costruita o un insieme di giocatori spesso di fama (ma non di fame) e basta, costretta però a lottare per la salvezza. E dai risultati e dal gioco dipenderà anche il futuro di Prandelli che, per ora, resta indecifrabile.
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