TEMPUS FUGIT

19.01.2021 00:00 di Tommaso Loreto Twitter:    vedi letture
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© foto di Federico De Luca

Non mancano le novità in casa viola, il problema è che la maggior parte delle ultime notizie non hanno rallegrato l’umore di nessuno. Di certo non è rimasto soddisfatto della disfatta di Napoli il tecnico Prandelli, e nemmeno il diesse Pradè che come già altre volte si è preso gran parte delle responsabilità, ma al tempo stesso il più deluso c’è da credere sia proprio Commisso. Nel giro di 72 ore il presidente si visto rispondere picche dal MIBACT sulla questione stadio, poi si è sorbito i 90 minuti del Maradona.

Sono giorni indubbiamente complicati per Commisso, alle prese con una gestione nella quale programmare sta diventando maledettamente difficile. Lo stesso mercato di gennaio è partito con quattro cessioni (Saponara, Cutrone, Lirola e Duncan) ma senza che ancora siano arrivati rinforzi. Non fa eccezione nemmeno quell’attacco dove più o meno da novembre, poco dopo la fine del mercato estivo, si era intuito il bisogno di nuovi innesti e anche se c’è da credere che da qui a fine mese la società si muoverà per regalare a Prandelli i giusti tasselli (almeno due contando anche un centrocampista tecnico-simil regista e un eventuale sostituto di Lirola) è inevitabile registrare il ritardo almeno rispetto alle altre di A che cominciano a far esordire i nuovi acquisti.

Di fronte alla Fiorentina, però, sembra che un po’ tutta la percezione del tempo sia come minimo rallentata. La disponibilità del Comune a intervenire sul Franchi da un lato suona come l’intervento che potrebbe finalmente sbloccare una vicenda tabù ma al tempo stesso riporta indietro la memoria a oltre un decennio di pochi passi in avanti e tante retromarce. Fa un certo effetto pensare quanto dall’inizio del nuovo secolo la questione stadio sia stata ogni giorno più impellente eppure ignorare la montagna di tempo andata sprecata tra opzioni per le aree da prendere in considerazione e almeno due proprietà coinvolte ha un sapore amarissimo per chi segue le vicende viola.

Quella partita rimasta sospesa per diciassette anni di gestione Della Valle è oggi capovolta, pur sempre in stand by almeno fino al prossimo incontro tra Sindaco e Commisso (al netto del no definitivo riferito qualche giorno fa dal club), ma inevitabilmente orfana di quel processo di crescita che proprio con un nuovo impianto Commisso oggi e i Della Valle ieri immaginavano. La speranza è che le prossime settimane regalino nuove speranze in tema di strutture al pari di come gli acquisti dovranno rinforzare la rosa, ma ritrovarsi davanti a un nuovo punto di partenza non è propriamente il massimo del tempismo, esattamente come dover impostare un nuovo mercato invernale nel quale ristrutturare una squadra apparsa nuovamente fragilissima.