Ndour, da esubero a jolly di Pioli: l'obiettivo è confermare le buone sensazioni estive

La sosta per le nazionali di inizio settembre è sempre il tempo dei primi bilanci. Il bilancio del mercato del club, il bilancio di come è andata la preparazione e l'inizio di campionato. Guardando in casa Fiorentina un bilancio positivo sicuramente può essere quello dell'estate di Cher Ndour. Se a fine maggio tra lui e Richardson, i due mediani che l'anno scorso avevano trovato meno spazio, era l'ex Psg l'indiziato numero uno a lasciare Firenze, dopo l'avvicendamento in panchina tra Palladino e Pioli e le prime amichevoli estive la situazione si è ribaltata. Adesso l'esubero è diventato Richardson, per il quale i viola stanno cercando di trovare una soluzione in uno di quei campionati dove il mercato è ancora aperto, mentre Ndour è una carta che Pioli sta usando con continuità.
Dalla tripletta contro la primavera all'assist per Gudmundsson in Conference
Fin dai primi test match il classe 2004 ha dimostrato di essere dentro al progetto di Stefano Pioli e di poter stare nella rosa di questa Fiorentina. Nell'allenamento congiunto con la Primavera di Galloppa, la prima uscita stagionale della nuova viola, ha realizzato addirittura una tripletta. Tra le due settimane al Viola Park e il ritiro inglese Ndour ha dato qualche buona sensazione anche nelle altre amichevoli. Pioli lo ha spesso utilizzato come jolly tattico, come colui che in base alla sua posizione tra la mediana e la linea di trequarti cambiava il sistema di gioco della Fiorentina, da 3-4-2-1( o 3-4-1-2) a 3-5-2. Un ruolo che nella prima gara ufficiale contro il Polissya nei preliminari di Conference League l'ex Besiktas ha ricoperto nel migliore dei modi. A Presov è stato tra i migliori in campo, risultando anche decisivo con l'assist per il gol del 3-0 finale di Gudmundsson.
Dopo la sosta l'obiettivo deve essere confermare le buone sensazioni
Una prestazione che ha spinto Pioli ha confermarlo anche nell'esordio in campionato a Cagliari. In Sardegna però Ndour, così come tutta la squadra gigliata, non è riuscito ad esprimersi al meglio. Sia alla Unipol Domus che quattro giorni dopo al Mapei nella sfida di ritorno contro il Polissya Ndour non è riuscito a farsi trovare tra le linee in fase di impostazione, non è mai risultato pericoloso in inserimento e la sua pressione sul play avversario non ha impedito la costruzione di manovre pericolose. A Torino è entrato nel finale senza riuscire a cambiare la gara, le sensazioni però sono di un giocatore che può far comodo, soprattutto come arma a gara in corso, a Stefano Pioli. Non a caso in 4 partite ha già messo insieme 200 minuti, la metà di quanto aveva giocato da febbraio a maggio la scorsa stagione con Palladino. Questo pomeriggio e martedì sarà impegnato con la nazionale under21, rispettivamente contro Montenegro e Macedonia del Nord, per le qualificazioni all'Europeo di categoria. Al rientro dalla sosta però il suo obiettivo dovrà essere quello di confermare le buone sensazioni, al di là delle ultime uscite non certo positive, viste in questa estate.
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