MI CONCEDA

No, non ci siamo né dimenticati dell'originale formula 'Mi consenta' né intendiamo in queste righe mettere a confronto in alcun modo Commisso con Berlusconi, anche se in quanto a presidenze calcistiche, comunque, quest'ultimo sarebbe termine di paragone con pochi eguali in quanto a successi. No, lo scimmiottamento dell'originale tormentone serve ad introdurre un tema sul piatto della discussione sullo stadio di fatto da sempre, ma che solamente in tempi recenti ha forse assunto la dimensione d'importanza che merita, anche perché ravvivato dalle parole del presidente Commisso: quello del rinnovo della concessione comunale sul Franchi.
Una concessione che ha come data di scadenza il giugno del 2022, e fin qui forse lasciata colpevolmente in secondo piano dai tanti tavoli aperti in simultanea sul discorso del nuovo stadio - teoricamente, pur con vari limiti, alcuni lo sarebbero ancora - ma tornata tremedamente d'attualità oggi che sulle varie, ed ulteriori opzioni sembra essere calato un po' di gelo. Commisso ora ripartirà alla volta dell'America, al termine di un soggiorno che l'ha visto in più d'una circostanza arrivare a confronti verbali non proprio prodighi di complimenti verso esponenti della politica locale.
Nella settimana della gioia per il Viola Park, infatti, dal numero uno del club viola sono arrivate stilettate assortite soprattutto in direzione di Nardella, stuzzicato in ultima istanza sulla gru presente da vent'anni agli Uffizi per il progetto sulla Loggia di Isozaki. Ora, senza voler entrare nel merito di una vicenda che - per onore e dovere di cronaca - in realtà ha competenze statali, che ricadono sul Ministero dei Beni Culturali, è solo l'ultima di varie frecciatine, andate anche verso Giani. Pure col nuovo Presidente della Regione Toscana c'è stato uno scambio a distanza, a conferma di un clima non esattamente idilliaco nelle relazioni con gli enti locali, come sottolineato pure da Casini: il primo cittadino di Bagno a Ripoli, forza amica data la collaborazione per il centro sportivo, ha infatti auspicato una maggiore leggerezza nei rapporti.
Comprensibile che in questo scenario, qualcuno abbia finito per dimenticarsi della concessione per lo stadio. Rocco Commisso sembrerebbe di no, e dato che non è uomo che ama parlare a caso, chissà che questo promemoria non possa pure anticipare un utilizzo strategico, per aumentare la forza contrattuale sull'ampio tavolo di trattative con la politica. Reali, plausibili e potenziali. Una storia che pare ancora lontana dalla sua conclusione: l'unica cosa certa oggi, infatti, è che vivremo ancora altri capitoli.
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