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Marianella: "Lamptey il Dodo inglese. Ecco cosa mi porto dietro da Presov"

Marianella: "Lamptey il Dodo inglese. Ecco cosa mi porto dietro da Presov"FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom
Oggi alle 16:00Copertina
di Giacomo A. Galassi

La voce e giornalista di Sky Sport Massimo Marianella che ieri ha commentato l'esordio in Conference League della Fiorentina, oggi è stato ospite di Radio Firenzeviola, durante 'Palla al centro'. Queste le sue parole iniziando da una valutazione sull'ultimo nome accostato ai viola, Tariq Lamptey del Brighton: "È il Dodo inglese: un giocatore piccolino, rapidissimo, meglio nella fase offensiva che nella fase difensiva. Può giocare nella linea a cinque anche se è stato convertito terzino al Chelsea. Come riserva è un buon giocatore. Vedo molte similitudini con Dodo perché è molto veloce e spinge tantissimo. Sono anni che fa il terzino, sta cercando una collocazione perché nel Brighton non è più neanche lontanamente titolare. Capisco l'idea della Fiorentina".

Cosa si porta dietro dalla partita contro il Polyssia?
"Il centrocampo. Mi è piaciuta questa idea di Pioli di non avere un vero e proprio regista ma avere centrocampisti che girano. Mi resta la bella prestazione di Gudmundsson, il fatto che De Gea è ancora uno dei portieri più forti del pianeta e anche la crescita di Ndour. Da Fagioli poi mi aspetto sempre qualcosa di più ed è per questo che secondo me la Fiorentina non è detto che debba trovare un altro centrocampista. Fuori dall'intervista a Sky gli ho detto anche che deve sorridere di più... Prima o poi farà click e darà la qualità giusta alla squadra. Ndour è un centrocampista moderno, sa interpretare più ruoli e corre tanto. Penso che se la situazione di Mandragora sarà risolta prima di settembre come spero, allora la Fiorentina non ha bisogno di un altro centrocampista". 

Va fatta la tara sul valore degli avversari?
"Sì, ma fino a un certo punto. Anche perché ora la Fiorentina ha un altro allenatore... Alla squadra di ieri poi puoi aggiungere ancora Mandragora e Fazzini".

Qualcuno ha visto Comuzzo un po' poco sereno: che ne pensa?
"Lui e Pablo Marì secondo me si giocano una maglia, con Pongracic che eventualmente andrebbe a giocare da centrale destro. Se dovesse arrivare un altro centrale il sacrificato ovviamente sarebbe lo spagnolo, perché per Comuzzo la Fiorentina ascolterebbe offerte per 35-40 milioni ma non credo che arriverà".

Dell'operazione Piccoli cosa pensa?
"Nella mia mente c'è Gudmundsson con un altro al suo fianco, a lui non rinuncerei mai. La flessibilità è uno dei termini a cui ci dobbiamo abituare con questa nuova Fiorentina. Rivedremo la squadra delle amichevoli ma anche quella di ieri con il centrocampo a tre. Secondo me Piccoli è anche una dichiarazione d'intenti in cui dimostro che me lo posso permettere, per il presente ma anche per il futuro".

Cosa ne pensa di Pioli?
"Sono state fatte scelte diverse rispetto agli anni scorsi, dai rinnovi e le conferme all'arrivo di Pioli. Si segue il termine ambizione di cui si è parlato spesso la scorsa annata non dando poi troppo seguito". 

E Kean come lo vede?
"Credo che abbia superato la fase di essere l'unica stella come l'anno scorso. Non deve dimostrare niente a nessuno: è un attaccante di valore mondiale e deve saperlo sempre. Non mi sembra un calciatore che si è rilassato dopo la grande stagione, ieri ha provocato il primo gol e ha fatto l'assist per il secondo. In quella voglia ci vedo la determinazione per fare un altro anno da protagonista".

Ci dice la sua griglia del campionato?
"Rispetto allo scorso anno metterei un segno meno a Roma, Lazio e Atalanta, un segno uguale all'Inter e al Napoli, un segno più al Milan, alla Fiorentina e al Como. Al Bologna un segno uguale per la forza dell'allenatore anche se hanno cambiato tanto".

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