LO MONACO A RFV: "CRITICHE? NON LE CAPISCO. SU JORGENSEN E GLI SCOUT..."

22.09.2022 13:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
LO MONACO A RFV: "CRITICHE? NON LE CAPISCO. SU JORGENSEN E GLI SCOUT..."
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© foto di Federico Gaetano

L'ex dirigente Pietro Lo Monaco ha parlato oggi a Radio Firenzeviola dei temi legati alla Fiorentina, predicando pazienza: "Sicuramente quello della Fiorentina è stato un inizio stentato, ma non capisco e non riesco a capire il pessimismo e le critiche partite da più parti. Bisogna individuare l'obiettivo della Fiorentina che è quello di qualificarsi in qualche competizione europea, quindi migliorare lo scorso anno. Ha una rosa di buon livello, purtroppo mancano all'appello giocatori che hanno bisogno di tempo per esprimersi al meglio. Forse aver preso giocatori fermi da qualche tempo e doverli aspettare sta nuocendo alla Fiorentina, ma è innegabile che quello della società e dell'allenatore è un buon lavoro".

Come valuta i nuovi acquisti?
"Dodo è un buon giocatore, nel suo ruolo quando sta bene può essere importante. Jovic bisogna aspettarlo: sembra fuori condizione e con delle problematiche ad adattarsi al nostro campionato. Mandragora viene da un'ottima stagione e aspetta solo di giocare nel ruolo a lui più congeniale. Forse aver pensato ad Amrabat come centrale di centrocampo è stato un po' azzardato: è un buon giocatore, ma non ha i tempi della gestione del gioco. D'altra parte lui è nato esterno d'estro in attacco, poi piano piano si è trasformato ma la collocazione migliore è mezzala. Quando hai Mandragora, Castrovilli e tutti gli altri allora vivaddio. È una squadra che può esprimere un ottimo calcio. Bisogna aspettare, purtroppo nel nostro calcio la pazienza è un optional ed è cambiata la comunicazione: parlano tutti e sparano sentenze".

La rosa ad oggi è meglio dell'anno scorso?
"Bisogna considerare i calciatori al pieno della propria condizione: in quel caso è un'ottima rosa. Teniamo sempre di conto che questo non è il campionato più bello del mondo, ma sicuramente il più difficile".

Quanto tempo dare a Jovic?
"Se Prandelli non prende il toro per le corna e non butta dentro Vlahovic nonostante le brutte prestazioni, forse non avremmo mai visto il suo talento. Per questo dico che a Jovic va data continuità e fiducia. Ma anche Mandragora: se gli sposti sempre ruolo allora difficilmente si compirà al 100%".

Cosa aspettarsi dal mercato invernale?
"La sosta lunghissima scompensa anche quello. Bisognerà adattarsi. Sarà il momento di andare a verificare le mancanze e qualche giocatore in giro per il mondo. I buoni calciatori ci sono".

Cosa pensa dello scouting della Fiorentina e dei tempi moderni?
"Penso male, perché ci si è fatti vincere dalle applicazioni e dagli algoritmi. I calciatori vanno visti dal vivo, la televisione non ti fa mai capire i movimenti dei giocatori. Ricordo quando scoprii Jorgensen, per me come un figlio: ricordo che seguivo la Scandinavian Cup a Cipro e vidi un gesto singolo, coordinandosi in maniera eccezionale Mi concentrai su di lui, la sera stessa andai in hotel da lui e scoprii che entro giugno sarebbe stato a parametro zero. E il giorno dopo l'ho preso, rivendendolo dopo qualche anno a 15 miliardi".

Quanto pesa per un dirigente dover rendere conto a qualcuno?
"Un dirigente si deve prendere le responsabilità di ciò che fa. Io al Genoa avevo un grande contratto ma dopo 37 giorni me ne andai perché non avevo abbastanza libertà".