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La prima chiamata azzurra per Ranieri: cuore, personalità, inserimenti e modulo ad hoc

La prima chiamata azzurra per Ranieri: cuore, personalità, inserimenti e modulo ad hocFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
domenica 1 giugno 2025, 15:00Copertina
di Luciana Magistrato

Un premio alla stagione. Luca Ranieri ha avuto oggi la soddisfazione della prima chiamata azzurra, al termine di una stagione che lo ha visto protagonista nella Fiorentina di Raffaele Palladino che lo ha voluto anche capitano. Una responsabilità che lo ha fatto crescere caratterialmente, visto il nervosismo che spesso lo ha contraddistinto. In attesa di capire chi sarà il prossimo allenatore viola, la convocazione in Nazionale al posto di Buongiorno infortunato lo ricompensa della continuità delle sue prestazioni e anche di quello che è venuto a mancare con il club (la finale di Conference e l'aggancio all'Europa League se non alla Champions comunque sfiorata in alcuni momenti della stagione) e della contestazione dei tifosi.

Fiorentina più azzurra
Proprio nei giorni scorsi il dt Roberto Goretti, parlando del suo rinnovo al sito ufficiale viola, aveva detto che la Fiorentina non poteva non avere in rosa giocatori da Nazionale, con riferimento anche allo scouting. Così come questo era stato uno degli obiettivi di Joe Barone, a partire dalle giovanili (in Primavera per capirci ci sono solo tre stranieri). E in effetti, anche se il calcio non conosce confini, avere il centravanti della Nazionale ed altri potenziali convocabili (oltre a Ranieri, speravano anche Comuzzo (non al meglio), Mandragora e Fagioli) è comunque un motivo di vanto per un club italiano.

I numeri di Ranieri
Tornando alla stagione di Ranieri, ha giocato 48 partite quasi tutte da titolare tra tutte le competizioni, con tre gol pesanti grazie alla sua capacità di inserimento tra cui, l'ultimo, quello a Siviglia che aveva lasciato aperta la qualificazione (poi sfumata al ritorno), quello precedente al Celje e ancora in campionato con l'Inter; 4 invece gli assist. Una stagione insomma in cui spesso (senza dimenticare i gol di Kean, le parate di De Gea e la grande esperienza di Gosens), il cuore e l'attaccamento alla maglia (così come quelli di Mandragora) hanno fatto la differenza.

Il modulo lo aiuta
Utilizzabile da terzino sinistro in questa stagione ha fatto sempre il centrale di sinistra, a quattro e successivamente a tre: una duttilità che avrà apprezzato anche Spalletti che per le gare contro la Norvegia e la Moldavia, in programma rispettivamente il 6 e il 9 giugno, ha bisogno di difensori che sappiano interpretare bene la linea a tre ma anche a quattro. Intanto il difensore si è già unito ai neo compagni azzurri, tra i quali trova anche Moise Kean e di sicuro farà di tutto per tenere stretta la nuova maglia, dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili dell'Italia fino all'Under 21.