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Il sorriso di Willy e il premio di Pioli: alla scoperta di Kouadio, dalla Galcianese alla Serie A

Il sorriso di Willy e il premio di Pioli: alla scoperta di Kouadio, dalla Galcianese alla Serie AFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Ieri alle 16:28Copertina
di Andrea Giannattasio

Entrare a freddo a Old Trafford dopo 34’ con il Manchester United sembrerebbe una situazione complicata per chiunque. Figuriamoci, poi, farlo al 45’ di una gara vera - quella a Torino di domenica scorsa - in cui la Fiorentina era reduce da un primo tempo non propriamente scintillante e si stava giocando punti pesanti. Roba da far tremare le gambe. Non, però, a Eddy Kouadio, che ha preso il posto di Comuzzo tanto in Inghilterra quanto all’Olimpico e ha cominciato a dominare i duelli contro i diretti avversari (prima Cunha, poi Vlasic) con una naturalezza impressionante. 

Il sorriso di Willy
Il giovane centrale non ha tremato, anzi: si è esaltato. E lo ha fatto, come sempre, con il sorriso sulle labbra: come farebbe uno dei suoi idoli televisivi, ovvero Willy, il principe di Bel-Air (personaggio immaginario portato in tv da Will Smith). È l’istantanea perfetta della sua estate, che ha segnato un punto di svolta nella sua crescita. Classe 2006, nato in Italia da genitori ivoriani, Kouadio è uno dei prospetti più interessanti usciti dal vivaio viola negli ultimi anni. Dopo gli inizi a Prato tra Tobbiana e Galcianese, si è affermato nelle giovanili della Fiorentina. Fisico importante, grande senso della posizione e una personalità che si fa sentire: caratteristiche rare per un ragazzo della sua età. 

Le preferenze di Pioli
Convocato già un anno fa da Palladino per il ritiro dello scorso anno, Kouadio - dopo una stagione da protagonista in Primavera - si è ritagliato uno spazio sempre più significativo, fino a scalzare nelle gerarchie Kospo nei test in Inghilterra (guarda caso, domenica mentre Eddy esordiva a Torino l’ex Barcellona giocava con la Primavera: un segnale da parte di Pioli circa le sue preferenze?). Nelle amichevoli con Nottingham Forest e United ha guadagnato consensi, mostrando sicurezza e aggressività nei duelli individuali. Fino al meritato esordio tra i grandi di domenica a Torino.

L'inizio di un percorso
Con il primo contratto da professionista firmato fino al 2027, Kouadio - che ha già vestito la maglia delle Nazionali giovanili azzurre ma sogna di rappresentare la Costa d’Avorio - ha già messo un piede nel mondo dei grandi. Il percorso, certo, è ancora lungo ma la sensazione è che tanto la tournée quanto il premio che Pioli gli ha dato contro i granata abbia acceso qualcosa: la consapevolezza di poter competere con continuità coi professionisti.