Pioli's on fire? I perché sì e i perché no dell'ipotesi di un ritorno a Firenze

Non si percepisce il senso d'urgenza che ci si potrebbe aspettare in casa Fiorentina dopo il terremoto Palladino e un giugno iniziato senza un allenatore sotto contratto per la prima squadra. Pradè, Goretti ma anche Commisso stanno lavorando con serenità per trovare la soluzione migliore, magari aspettando che qualche pezzo del domino delle panchine in Serie A vada al suo posto (leggasi Atalanta e Inter soprattutto).
Pioli è l'obiettivo numero uno
I dirigenti della Fiorentina hanno puntato Stefano Pioli come obiettivo principale a cui affidare le chiavi di una squadra che dopo essere arrivata sesta vuole continuare ad alzare l'asticella. I problemi però non sono pochi, nonostante l'apertura da parte del tecnico arrivata fin da subito già tra giovedì e venerdì dopo i primi contatti. L'avventura all'Al-Nassr dell'ex tecnico tra le altre proprio di Fiorentina e Milan è arrivata agli sgoccioli nonostante sia iniziata meno di un anno fa e abbia ancora due anni di contratto (è in scadenza 30 giugno 2027).
Perché no
L'ostacolo principale però non sarebbe far rescindere il contratto a Pioli, anche se in ogni caso richiederebbe del tempo, quanto piuttosto dare le garanzie sperate a un tecnico che tornerà in Italia solo di fronte a un progetto convincente e stimolante, visto che tra le altre cose dovrebbe rinunciare a un contratto da 10 milioni di euro netti a stagione. Andare e prendere Pioli sarebbe un segnale che tutta la piazza di Firenze spera dopo aver visto sfumare il sogno Sarri, però gli ostacoli sono molteplici. Forse quelli maggiori sono rappresentate dalle due altre opzioni in mano a Pioli: l'Atalanta e la Juventus. I due club di alta classifica devono ancora sciogliere i dubbi su chi li allenerà il prossimo anno e i contatti con Pioli sono già iniziati da qualche giorno.
Perché sì
La Fiorentina però ha qualche carta da giocare. Innanzitutto la volontà di scendere in campo in prima persona di Commisso, che secondo fonti arabe proprio ieri sera avrebbe chiamato Pioli per proporgli il progetto viola. Poi ci sarebbe un aspetto... Sentimentale. Perché a Pioli non è andato giù il modo in cui si è lasciato con Firenze dopo anni da giocatore e da allenatore in cui si era creato un ottimo rapporto anche con la parte calda del tifo. Al tecnico stuzzica l'idea di tornare alla Fiorentina dopo le dimissioni del 2017 e dare un altro senso al suo passato da allenatore viola. La palla passa a Commisso e Pradè nel provare a convincerlo a tornare a Firenze.
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