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Gudmundsson si fida di Pioli: prove di crescita e di duttilità

Gudmundsson si fida di Pioli: prove di crescita e di duttilitàFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 15:00Copertina
di Luciana Magistrato

La partita di ieri ha dato a molti la sensazione che Albert Gudmundsson non sia ancora il giocatore visto al Genoa e che un tridente con Kean e Dzeko non sia sostenibile, con uno destinato a perdersi. In queste amichevoli Dzeko è quello che ha brillato di meno quando ha giocato con gli altri due, in una posizione ibrida in cui però ha cercato di mettere la sua esperienza (forse più della sua tecnica) a disposizione degli altri e lasciare loro spazio, forse anche per una forma non ancora al top. Detto delle difficoltà di Dzeko ma anche di quello che può dare, togliere dal campo l'islandese di sicuro avrebbe meno senso visto il riscatto voluto dalla Fiorentina e da Stefano Pioli e il fatto che ha bisogno di continuità. 

Prove di crescita
In realtà con il tecnico di Parma Gudmundsson sta facendo prove di crescita, si affida a lui e segue il discorso di "sacrificio" e "disponibilità" fatto in avvio di stagione proprio da Pioli sul tridente. L'islandese fa quello che c'è da fare, forse a volte eccede anche nel fare finendo per impallare (come ieri) i tiri dei compagni. Gud sta cercando di spaziare molto in campo, sfruttare quell'imprevedibilità (o anarchia) che piace al tecnico e nello stesso tempo rientra ad aiutare il centrocampo, come un po' tutti gli attaccanti, dando compattezza alla squadra.

Un Gudmundsson sempre più "tuttofare"
Se questo gli farà perdere qualcosa in termini di gol è difficile dirlo ma è evidente che Gudmundsson sta cercando di oliare i meccanismi e l'intesa con gli altri oltre a voler migliorare nelle due fasi, anche se non ha certo ancora i 90 minuti nelle gambe per stupire. Inoltre, con Mandragora fuori, ha il piede giusto per i calci piazzati e il gol di Sohm contro il Manchester è nato proprio da un suo corner. Serve tempo e pazienza insomma ma Gudmundsson sa che nelle mani di un tecnico esperto e che crede in lui non può che migliorare e, a differenza di quanto vissuto con Palladino in cui lo scetticismo era reciproco, si affida completamente a Pioli.