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Fiorentina, con Džeko cambia il volto dell’attacco: il bosniaco è il partner ideale per valorizzare Kean

Fiorentina, con Džeko cambia il volto dell’attacco: il bosniaco è il partner ideale per valorizzare KeanFirenzeViola.it
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Oggi alle 19:00Copertina
di Mattia Verdorale

La Fiorentina ha chiuso il primo colpo dell’estate: Edin Džeko vestirà la maglia viola nella prossima stagione. L’intesa con il centravanti bosniaco è stata trovata sulla base di un contratto annuale con opzione per il secondo anno. Una mossa che cambia inevitabilmente il volto dell’attacco viola. Džeko, 39 anni, porta con sé un bagaglio di esperienza internazionale che pochi altri in Serie A possono vantare: Wolfsburg, Manchester City, Roma, Inter e, nelle ultime due stagioni, Fenerbahçe. Ovunque è andato ha lasciato il segno. Ma ciò che colpisce, più ancora dei numeri (21 gol e 8 assist nell’ultima stagione in Turchia), è l’evoluzione del suo modo di interpretare il ruolo di centravanti.

Un attaccante associativo, non solo un finalizzatore
Alto 1,93 m, Džeko è in grado di fare reparto da solo, sfruttando la sua struttura fisica, la protezione del pallone e la capacità di giocare spalle alla porta. Ma è negli ultimi anni che ha affinato una qualità meno scontata per una punta della sua stazza: quella di essere un perfetto compagno di reparto. All’Inter, nel 3-5-2 di Simone Inzaghi, ha creato un’intesa naturale con Lautaro Martinez e lo stesso è avvenuto in Turchia, dove al Fenerbahçe ha saputo coesistere e valorizzare En-Nesyri, altra punta dal profilo fisico e tecnico importante. Il dato più interessante della sua ultima stagione turca non sono tanto i 21 gol, quanto gli 8 assist. In un calcio che oggi chiede ai centravanti di essere anche registi offensivi, Džeko ha mostrato intelligenza, visione e altruismo. Non solo segna, ma fa segnare. E questa caratteristica sarà centrale nella nuova Fiorentina.

Con Kean tandem possibile
A Firenze è già partito il dibattito: Džeko arriva come vice Kean o per formare una coppia d’attacco con lui? La risposta, per ora, resta aperta anche perché il futuro dello stesso Kean è ancora da definire. Ma una cosa è certa: qualora i due dovessero coesistere, il bosniaco ha dimostrato di saper esaltare i compagni. E se invece dovesse essere lui il riferimento principale in avanti, ha l’esperienza e la qualità per gestire il peso offensivo da solo. Il suo arrivo non significa solo più gol, ma anche più soluzioni. Una punta che non toglie spazio, ma lo crea. E in una squadra che spesso ha faticato in zona gol e nella costruzione offensiva, Džeko può diventare il baricentro tecnico e carismatico da cui ripartire