Da Dzeko a Gudmundsson, passando per Bernabé: il lavoro in smart working di Pioli

Stefano Pioli ha risolto soltanto ieri il suo accordo con l’Al Nassr, ma questo non toglie che abbia lavorato a stretto contatto coi dirigenti della Fiorentina nelle ultime settimane. Da remoto il prossimo tecnico viola ha propiziato buona parte delle operazioni di mercato ottimamente concluse da Pradè e Goretti, a cominciare da Edin Dzeko. L’attaccante bosniaco ha preferito Firenze a Bologna anche perché conscio di trovare un allenatore capace di gestire nel migliore dei modi i giocatori di alto livello.
Capitolo Gudmundsson
Pioli ha avuto un peso anche nella permanenza di Albert Gudmundsson. I dirigenti viola si erano già posti l’obiettivo di trattenere il fiore all’occhiello della penultima campagna acquisti, ma l’arrivo del tecnico emiliano ha dato quell’input in più. La consapevolezza di poter contare su una figura d’esperienza e predisposta alla valorizzazione dei calciatori più che del proprio credo tattico, ha incoraggiato la società ad accelerare col Genoa. Riuscendo a strappare un accordo molto favorevole.
Obiettivo Bernabé
Se adesso la Fiorentina ha messo nel mirino Adrián Bernabé del Parma lo deve anche alle indicazioni di Stefano Pioli. Il quale, parmigiano DOC, ha intravisto nel giocatore spagnolo il profilo adatto per rinforzare la mediana. L’operazione rimane difficile per via dei costi, ma tutto sommato non impossibile. Pure gli arrivi di Jacopo Fazzini e Mattia Viti (quest’ultimo sarà a Firenze la prossima settimana) sono da ricondurre alle segnalazioni dell'allenatore che ha rescisso con l'Al Nassr.
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