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Conference come Pharmakon: tre motivi per non snobbare Fiorentina-Aek Atene

Conference come Pharmakon: tre motivi per non snobbare Fiorentina-Aek AteneFirenzeViola.it
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Oggi alle 13:05Copertina
di Alessandro Di Nardo

Noi ci proviamo, puntualmente, ogni volta, a riaccendere i fari sul giovedì sera. E non è facile, perché Firenze si è già espressa da ormai tre anni, con indifferenza e numeri in termini di affluenza media da amichevole estiva col Sestri Levante. Ma stasera ritorna la Conference League, incubo lucido dell'ultima parte dell'era Commisso. Un rapporto che i greci (a proposito, i tifosi dell'Aek stasera arriveranno a frotte, annullando di fatto il fattore casa) definirebbero come 'Pharmakon' - dal greco antico appunto, da cui deriva anche la parola 'farmacia, un termine che unisce due significati, cura e veleno-. Perché in queste tre stagioni la Conference è stata entrambe le cose: veleno e cura, fumo negli occhi e illusione (nel senso buono del termine). Ma siccome è la dose che fa il veleno, noi mettiamo come sempre tutti i dovuti puntini sulle i, specificando che sì, è la terza coppa per importanza, il livello è mediamente basso e per una squadra come la Fiorentina potrebbe (il condizionale è d'obbligo, visto che il passato 'recente', fino a un certo punto perché riguarda gli ultimi vent'anni, e quindi un quinto di storia del club) non essere la dimensione adeguata; ma, in questo momento, e in questa determinata stagione, le notti europee possono essere una boccata d'aria fresca rispetto all'atmosfera rarefatta del campionato. La Serie A rimane la priorità, certo, ma la Conference diventa ancor di più 'cura' per i mali del campionato. E acquista ancor più valore, per tre motivi.

Serbatoio di energie
Paolo Vanoli, al debutto in panchina in Europa, parla di 'mettere un mattoncino per volta'. In questo, la prima vittoria, indipendentemente dall'avversario, è il mattone portante. Non che sia facile stasera, perché l'Aek è squadra esperta, compatta e con valori mediamente più alti rispetto alle altre eurorivali. Però il contesto diverso, l'aria che è diversa, la musica della Conference, possono permettere di switchare la testa dei calciatori, il principale problema di questo avvio disastroso di stagione. 'Cambiare il chip' diceva sempre Vanoli, forse per far quello servono i riflettori di una notte europea.

Casting
Le tre partite restanti della League Phase fungeranno anche come 'provini' in vista del campionato. La posta in palio è comunque alta e servirà arrivare tra le prime otto per evitare i playoff di febbraio, ma come detto in precedenza l'atmosfera meno grave rispetto a quella del campionato può permettere di mettere in ritmo calciatori che fino a oggi sono state comparse in quest'annata. Su tutti, Pietro Comuzzo, ma anche Cher Ndour e Amir Richardson, per finire con Jacopo Fazzini (ce li aspettiamo tutti in campo, chi dall'inizio chi a partita in corso, stasera). Recuperare anche questo gruppo di calciatori, il cosiddetto 'supporting cast', sarà fondamentale per Vanoli, che cerca alternative in termini di sistema di gioco e uomini.

I conti
E poi c'è il vil (ma fondamentale) denaro. La Fiorentina ha già comunicato una perdita di incasso notevole, dovuta anche alla situazione Artemio Franchi, uno stadio-cantiere, ancora per tanto, con un massimo di capienza di 22mila spettatori che una piazza come Firenze, da anni sempre meno partecipe, fa fatica a riempire. A maggior ragione in serate europee snobbate da anni dalle parti di Campo di Marte, ma tutto fa brodo e quindi anche i 10mila spettatori di stasera fanno comodo. La perdita d'incassi per i biglietti è stata di circa 4 milioni (dall'annata 2023/24 alla scorsa, la prima coi cantieri), quest'anno, numeri alla mano, potrebbe essere ancora più accentuata. Per questo i soldi ricavati dalla Conference (sono circa 60 i milioni racimolati nelle tre edizioni disputate) fanno gola adesso, perché sono una sorta di paracadute per ammortizzare le perdite del Franchi. 

Tre motivi che, siamo certi, non spingeranno chi pregusta già una serata sul divano fatta di plaid e ciobar, ad acquistare il biglietto, ma che magari aiuteranno a dargli un po' più di trasporto nel guardare la partita di stasera. Anche perché, di questi chiar di luna, una sfida europea a queste latitudini, è tutt'altro che scontata.