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"Come si diventa un campione": Vanoli spiega, Gudmundsson risponderà?

"Come si diventa un campione": Vanoli spiega, Gudmundsson risponderà?FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 17:00Copertina
di Pietro Lazzerini

"Gudmundsson, se vuole essere un campione, deve trascinare i compagni". Paolo Vanoli ha un'idea chiarissima di quello che manca all'islandese per lasciare una traccia nella sua esperienza alla Fiorentina e lo ha spiegato come in una lezione universitaria nel corso della conferenza stampa di questo pomeriggio. Un numero 10, che vista la sua qualità, non si può accontentare di quanto mostrato fino ad oggi. Un potenziale protagonista che deve prendere spunto dall'importanza e dalla fiducia che gli viene trasmessa in Nazionale, per trasformarsi in un vero leader tecnico anche in una squadra in difficoltà come la sua Viola. E proprio come succede in università, dopo la spiegazione teorica del professore, dovrà essere proprio Gud a rispondere all'appello e passare l'esame. 

Rischio esclusione
L'allenatore della Fiorentina aveva già parlato di Gudmundsson senza mandarle a dire, sottolineando come dovrà essere lui ad adattarsi alle idee del tecnico e non viceversa. Ha ribadito indirettamente il concetto del noi prima dell'io, ma anche della necessità di ottenere da parte dell'ex Genoa, un rendimento e un atteggiamento nettamente diverso rispetto a quanto visto fino ad oggi. Probabilmente non è stato un caso che in una partita importante come quella contro la Juventus, sia partito dalla panchina. Anche perché, come ribadito anche oggi, Vanoli ha fatto capire di non guardare in faccia nessuno. Compreso il numero 10. 

Grandi soddisfazioni cercasi
Contro l'AEK probabilmente partirà fuori per motivi di turnover, ma in base all'andamento della partita, è possibile che debba farsi trovare pronto anche in Conference, come fatto altre volte in passato. È chiaro però che Vanoli da lui si aspetti qualcosa di diverso soprattutto in campionato, dove ancora non ha lasciato il segno se non su calcio di rigore contro Bologna e Genoa. L'allenatore si aspetta "grandi soddisfazioni" dall'islandese, come del resto se le aspetta un club che ha investito 24 milioni per acquistarlo e una piazza che dal momento della firma aspetta il suo 10, per ora vestito spesso di un viola troppo sbiadito.