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Avanti senza 'scelte drastiche': la Fiorentina prosegue con concetti mai tradotti sul campo

Avanti senza 'scelte drastiche': la Fiorentina prosegue con concetti mai tradotti sul campoFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 14:30Copertina
di Pietro Lazzerini

La Fiorentina, il suo allenatore e i giocatori proseguono dritti nonostante il momento sportivo tragico che stanno attraversando. Paolo Vanoli, in conferenza stampa in vista della sfida di Conference League contro la Dinamo Kiev, non pare intenzionato a cambiare rotta rispetto a quanto visto nel recente passato addirittura sottolineando come, a suo avviso, la Fiorentina contro il Sassuolo abbia "giocato a calcio" senza considerare l'ennesima sconfitta e un secondo tempo che ha portato al 3-1 finale senza reazioni di sorta. Il tecnico continua a parlare di unità, a ribadire che "ogni partita è importante" e aggiungendo che alcuni episodi vengono strumentalizzati. 

Nessun cambiamento
Anche il tema della "consapevolezza" torna in ogni occasione pubblica, omettendo che, dopo la richiesta di sostegno da parte della squadra nei confronti della tifoseria e la risposta da parte degli stessi tifosi accorsi in massa a Reggio Emilia, la risposta del campo è stata l'ennesima debacle. È giusto parlare di compattezza e unione, ma lo sarebbe di più se poi queste tematiche venissero tradotte in fatti da parte di una squadra che tutta sembra tranne che unita. A più di un mese dall'arrivo di Vanoli in panchina, non è cambiato niente. Non sono cambiate le interpretazioni delle gare disputate, non sono cambiati gli effettivi schierati e soprattutto non sono cambiati i risultati. Ma la Fiorentina va avanti per la sua strada, senza dare la sensazione di avere in mente le famose "scelte drastiche" citate dal direttore sportivo dopo il Sassuolo. 

Coesione invisibile
Anche il capitano Ranieri, che si è finalmente presentato a parlare davanti alla stampa dopo interventi di giocatori sulla carta e in pectore meno rappresentativi di chi indossa la fascia, ha parlato di una coesione dello spogliatoio che nessuno ha mai visto in campo. Ha parlato di "confronti belli" che, come detto per Vanoli, ancora nessuno ha visto tradotti in prestazioni in campo. Un rapporto tra professionisti che la Fiorentina ha cercato di sottolineare facendo circolare anche il video del "salutino" all'allenatore da parte capitano furioso dopo la sostituzione di Reggio Emilia. Un tentativo fuori tempo massimo di ricucire l'ennesimo simbolo di un'unità di intenti che fin da inizio anno nessuno ha mai intravisto nella squadra che scende in campo e che si allena quotidianamente al Viola Park. 

Il concetto di paura
Ranieri ha parlato di paura e di sofferenza, forse non facendo i conti con la propria tifoseria che da mesi sta vivendo davvero con paura e sofferenza la prolungata agonia di questa Fiorentina. Già a cominciare da domani, quando i viola scenderanno in un Franchi pressoché deserto, la traduzione in fatti della coesione dichiarata in questa conferenza dovrà essere evidente. Per poi esserlo ancora di più nella partita interna contro l'Hellas Verona di domenica prossima, vero scontro senza appelli per provare a rimettere in piedi una corsa salvezza al momento compromessa. Senza una risposta, le ennesime dichiarazioni in linea con quelle ascoltate fino ad oggi, perderanno ulteriormente di valore. Confermando una volta di più come la famosa consapevolezza non sia così chiara come la Fiorentina vorrebbe trasmettere verso l'esterno.