TONI, Contro i viola esulto ma..
Capocannoniere della Bundesliga con 18 gol, top-scorer della Coppa Uefa a quota 10 più 3 stoccate nella Coppa di Germania: è il bottino stagionale (31 reti) di Luca Toni che, alla prima annata col Bayern, sta trascinando i bavaresi verso un clamoroso en plein.Vinta in agosto la Coppa di Lega, ipotecato il titolo (+10 sul Werder a 6 turni dall’epilogo), sabato sera a Berlino i biancorossi di Ottmar Hitzfeld affronteranno nella finale di Coppa tedesca quel Borussia Dortmund sommerso di reti (5-0) giusto l’altro ieri nel posticipo di Bundesliga. E giovedì prossimo sotto con i russi dello Zenit all’Allianz Arena nell’andata delle semifinali di Coppa Uefa.
Toni, il grande slam è alle porte.
«Beh, siamo vicini. Soprattutto in Bundesliga, con un vantaggio che sembra decisamente rassicurante. Ma guai a distrarsi, a calare la tensione.Quanto alla Coppa di Germania,so già che il Borussia sarà trasformato e vorrà riscattare la pesante sconfitta di domenica. Meglio non farsi troppe illusioni».
In Coppa Uefa tutti sognano già di vederla nella finale di Manchester contro la ”sua” Fiorentina.
«Sarebbe stupendo. E sarei contento per loro. Sono rimasto molto legato all’ambiente viola. Chiaro che se ci ritroveremo in finale io giocherò per vincere, per onorare la maglia che indosso,ma se dovessi perdere, beh avrei una consolazione sapendo che comunque la Coppa è finita a Firenze... ».
Si asterrà dall’esultare nel caso in cui facesse gol?
«Mah,ora come ora è difficile rispondere a questa domanda. Prima bisognerà qualificarsi, poi dipenderà da tante cose. A volte è difficile controllare un’emozione soprattutto quando segni un gol. Per noi attaccanti il gol è tutto. Magari un’esultanza contenuta, non sguaiata.In ogni caso non bacerei la maglia come fece Shevchenko al suo primo gol col Chelsea: questo sì sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei tuoi vecchi tifosi».
Lei ha ancora tre anni di contratto coi bavaresi: nessuna nostalgia dell’Italia?
«Qui a Monaco sto veramente bene.Allo stadio mettono addirittura la musica e mi cantano ”Bello e impossibile” quando segno... Vivo in pieno centro, la città è meravigliosa, sicura, pulita, altro che in Italia! Eppoi la gente è molto cordiale e al tempo stesso molto composta ed educata quando si avvicina a chiederti l’autografo o una fotografia. La prossima stagione torneremo in Champions League,la nostra Coppa e la società ha grandi ambizioni: non vedo proprio perché dovrei andarmene».
Ma c’è qualcosa che non le piace o che le piace meno?
«Beh, le difficoltà con la lingua. Quando posso vado a lezione insieme ai compagni Ribéry e Sosa.Lì almeno ci divertiamo un sacco perché l’insegnante ci spiega le cose e ognuno di noi le ripete alla sua maniera: io con accento italiano, Ribéry alla francese e Sosa all’argentina.Ridiamo come dei pazzi ma alla fine impariamo poco...Ecco,mi piacerebbe solo avere un altro italiano in squadra in modo da compartire i lunghi ritiri. Io l’ho segnalato in società, loro giustamente hanno i loro programmi.Vedremo... ».