C'ERA UNA VOLTA... IL DERBY DELL'APPENNINO
Prendiamo spunto da un titolo della "Gazzetta dello sport" di lunedì 14 dicembre 1981, all'indomani di Bologna-Fiorentina. I viola avevano da poco "schiantato" i rossoblù di Tarcisio Burgnich (che a fine anno retrocederanno) e la "rosea" se ne uscì a nove colonne con questa frase: "sboccia la Fiorentina". Una fotografia perfetta per un fiore ancora compresso nel proprio bocciolo (già privata del petalo più prezioso) pronto ad aprirsi e mostrare a tutti quanti le proprie virtù. Ricordate? Era la Fiorentina di "Picchio" De Sisti che quel giorno schierava: Galli, Contratto, Ferroni, Sacchetti, Vierchowod, Galbiati, Bertoni, Pecci, Graziani, Miani, Massaro. Finì 2-0, frutto di una mirabile prova di forza, di equilibrio, di maturità. Mancava all'appello solo Giancarlo Antognoni (il petalo di cui sopra), che il 22 novembre si era infortunato nel terribile scontro col portiere genoano Martina. Sembrava quello il "de profundis" per una squadra che, nonostante schierasse elementi di indiscutibile valore, aveva nel "capitano" un punto di riferimento inprescindibile. E invece... Un pò di fortuna, la lungimiranza di De Sisti, la bravura e l'umiltà di Luciano Miani (centrocampista proveniente dal Vicenza) colmarono il vuoto, in attesa del ritorno di Antognoni che avvenne esattamente 14 giornate dopo. Questo, ahimè, non fu sufficiente ad evitare la beffa di Cagliari del 17 maggio 1982, ma quella è un'altra storia...
Tornando a quel pomeriggio del Dall'Ara, scese in campo una Fiorentina reduce dal pareggio esterno di Torino contro la Juventus (si era trattato della prima uscita senza Antognoni) di bianco vestita, con i numeri viola cerchiati di rosso. Al centro, il giglio stilizzato dei Pontello (l'alabarda...) certamente discutibile, ma per qualche anno un portafortuna. Pronti via, un esterno destro di Eraldo Pecci trafigge Zinetti e porta in vantaggio i viola. Era passato appena un minuto, e sarà un colpo mortale per i felsinei, con l'inerzia della partita totalmente a favore della Fiorentina che giocherà al gatto col topo. Fino al 68' quando un gol di rapina di Miani (presa maldestra di Zinetti e tape-in vincente del vice-Antognoni) metterà al sicuro il risultato e lancerà la viola, quel fiore definitivamente sbocciato, in testa alla classifica.
Purtroppo fu un derby dell'Appennino funestato da un lutto tanto improvviso quanto doloroso: pochi minuti dopo il fischio d'inizio perse la vita Piero Pasini, voce storica da Bologna per "Tutto il calcio" e "90° minuto". Un infarto, mentre raccontava il "suo" Bologna. Fate conto che Pasini era per Bologna l'alter-ego di Marcello Giannini da Firenze, Luigi Necco da Napoli, Tonino Carino da Ascoli, Giorgio Bubba da Genova, Ferruccio Gard da Verona e via andare... Si disse che Piero, tifosissimo del Bologna, non avesse retto al gol fulmineo di Pecci, proprio Eraldo che Pasini tempo addietro aveva visto crescere nelle giovanili del Bologna. Si disse anche che Pasini ebbe in sorte una fine privilegiata, quella che ogni attore agogna di avere: morire sul palcoscenico. E Piero, a suo modo, era un protagonista delle nostre domeniche, recitava una parte coinvolgente, affascinante, seppur di grande responsabilità. Piero Pasini esalò l'ultimo respiro guardando il "suo" Bologna, e per chi ci crede fu un preciso segno del destino. Anche questo era il derby dell'Appennino.