IGOR, La testa fa la differenza. Italiano un martello
Il rendimento di Igor è completamente cambiato dal 10 febbraio in poi, ma quali sono stati i motivi di questa crescita? Il brasiliano, in un'intervista al Corriere dello Sport, ha provato a spiegarli così: "Probabilmente la tendenza ad avere... La testa giusta. Quando non si gioca è normale non riuscire a fare quello che si vorrebbe. Non mi sono distratto, ho pensato solo a lavorare. Se sei focalizzato su quello che devi fare, ti viene tutto naturale e quando gli avversari devono fare i conti anche con la testa, c'è un avversario in più. La concentrazione si allena controllando i dettagli, stando attenti a tutto, prestando attenzione ai movimenti... Mi conosco, so che quando non sono super attento va a finire che qualcosa la sbaglio. È un qualcosa che fa davvero la differenza".
Igor poi cerca di far capire quelli che sono i concetti richiesti da Italiano: "Il mister è un martello, tira fuori sempre il meglio da noi ed è il primo ad impegnarsi nella crescita dei singoli. Vuole che noi difensori rischiamo, che recuperiamo il pallone, che pressiamo l'avversario che abbiamo davanti. Abbiamo tanta responsabilità perché dobbiamo costruire la manovra dal basso. Tornando a me, quando sono concentrato, superarmi è difficile. È successo il contrario quando la soglia di attenzione, anche solo per un attimo, si è abbassata. Ed è qui che devo cercare di crescere ancora, io non mi accontento".