SEMPLICI A RFV, Jovic ha detto la verità. Ora sta a lui

01.11.2022 12:45 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
SEMPLICI A RFV, Jovic ha detto la verità. Ora sta a lui
FirenzeViola.it

Leonardo Semplici, ex tecnico della Fiorentina Primavera, è stato intercettato ai microfoni di Radio FirenzeViola per parlare della squadra viola, a partire dalla vittoria di La Spezia: “Domenica l’importante era il risultato. È stato ottenuto e ha dato serenità all’ambiente. È chiaro che ci sono da migliorare vari aspetti, ma penso che Italiano ne sia consapevole e abbia le soluzioni per ciò. Vincere aiuta a lavorare con più serenità, correggere le cose che non vanno”. 

Il 4-2-3-1 è il modulo giusto? 
“Non mi pare sia cambiato tanto rispetto all’inizio a livello di modulo. Però ci sono giocatori che iniziano a assimilare i concetti dell’allenatore, altri stanno recuperando la condizione. È chiaro che ci siano certi aspetti da migliorare”. 

Le aspettative su questa Fiorentina sono da rivedere? 
“Il migliore in campo domenica è stato Terracciano, questo la dice lunga. Molti puntavano alla Champions specie per il reparto avanzato, ma rispetto all’anno passato è stato perso qualcosa nella fase difensiva. La Fiorentina fa fatica a dare le giuste coperture preventive, e se prendi due gol a partita diventa difficile ribaltare le gare. Credo che Italiano stia cercando di trovare l’equilibrio giusto”. 

Sul tecnico: “La mentalità che Italiano ha portato è questa: giocare con la linea alta, giocare uomo contro uomo e andare in pressione alta. Penso sia giusto proseguire su questo aspetto perché l’anno scorso ha portato risultati importanti. Quando un allenatore porta sempre una mentalità di andare a fare la partita, indipendentemente da chi sia l’avversario, vuol dire che è stata tracciata una certa linea. È chiaro che ci possano essere dei momenti in cui la squadra può essere meno in condizione”. 

Sulla squadra: “Non mi pare sia cambiato molto come atteggiamento. Quando trovi squadre come la Lazio, che hanno qualità individuali sopra la media, ti possono mettere in difficoltà. Ma con un attaccante diverso come era Vlahovic, alcune difficoltà passavano sottotraccia. Però la voglia di vincere è la stessa dell'anno passato. Poi Jovic era un anno e mezzo che non giocava, e la Fiorentina aveva puntato fortemente su di lui. Ma è solo un momento, la rosa della Fiorentina ha tutti i mezzi per fare un campionato consono alle aspettative”. 

Come mai Igor ha avuto questo calo? 
“Non lo so, bisognerebbe vederlo quotidianamente. Ma non mi sembra sia capitato solo a lui di avere un rendimento inferiore a quello a cui ci aveva abituato. È un periodo in cui i giocatori si devono mettere in discussione. Non dimentichiamoci che un anno fa venivamo da una salvezza. Quest'anno, ripartendo da una base diversa, già confermare il settimo posto sarebbe un punto di partenza importante. Poi l’ambizione era quella di migliorare questa aspettativa, ma ora c’è da ritrovare serenità e tornare a vedere una Fiorentina più aggressiva”. 

Duncan è un giocatore fondamentale? 
“Ha avuto qualche problema fisico inizialmente. Questo ha pesato, ma è un giocatore di grande rendimento, serio e con qualità importanti. L'anno passato ha fatto un grande campionato, ha anche qualche gol nelle corde. Mi auguro che recuperi al più presto la miglior forma, anche perché a centrocampo dopo la perdita di Torreira la Fiorentina ha perso molto”. 

A gennaio la Fiorentina deve muoversi sul mercato? 
“Una società come la Fiorentina dovrà fare qualcosa. Ma starà a dirigenza ed allenatore capire quali siano i ruoli da rafforzare, mettendo il tecnico in condizione di avere la rosa adatta al suo tipo di calcio”.  

Come commenta le parole di oggi di Jovic? 
“Ha detto la verità. È ovvio che ai tifosi non fa piacere perché la Fiorentina la vediamo come un punto di arrivo. Ma ormai siamo abituati a vedere partire i migliori giocatori. Lui invece è da apprezzare, perché uno che sceglie di venire a Firenze dal Real Madrid non è poco. Poi sta a lui calarsi nelle caratteristiche della piazza, ha bisogno di diverse partite per ritrovare la miglior condizione e capire l’anima della città. Il fatto che lui abbia rinunciato ad altre situazioni penso sia vero, perché fu pagato 60 milioni dal Real Madrid, questo penso ci debba far apprezzare il fatto che ha scelto di venire a Firenze. Ora sta a lui darsi una smossa per svolgere al meglio la propria professione, trovando le motivazioni giuste e i gol che tutti aspettiamo”.