Michele Fratini: "Milano ultima spiaggia per Pioli. Riprenderei Palladino"
Michele Fratini, talent scout, è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola nel corso di "Viola Amore Mio" partendo dall'analisi della questione societaria e dalla mancanza di un uomo forte di calcio nella società viola come potrebbe essere Galliani: "Lui vorrebbe tornare al Milan e quindi non prenderei una persona a livello temporaneo, per soli 6/7 mesi. Serve programmare e prendere un direttore operativo. Pradè si assume tutte le responsabilità perché da quanto è scomparso Barone ha avuto carta bianca. Le cose non stanno andando bene, e onestamente, lo sta ammettendo. Sua infatti è stata anche la scelta di Pioli, grande uomo e di grandi valori, tutti lo stimiamo, ma le giornate vanno avanti e la classifica non è bella. Col Bologna la Fiorentina è stata sbilanciatissima, sembrava di vedere l'Inter di Mourinho. Abbiamo ripreso la gara grazie a quattro attaccanti in campo. L'Inter è Lautaro, la differenza la fa soprattutto lui. Fermi lui e fermi gran parte dell’Inter. E per farlo serve un marcatore, e allora viva Comuzzo, difendiamolo. Il purgatorio l'ha già subito, e poi non è un giovane, perché ha già fatto un anno in Serie A. Quindi basta, rimettiamo lui. E anche Fortini ha dimostrato che la Serie A la può fare alla grande".
Come si risale dal penultimo posto?
"Quando non vanno bene le squadre, il primo a soffrirne è l'allenatore. Io darei la fiducia a vita a Pioli. Menomale non s'è perso col Bologna perché stavamo 2-0 fino al 70°. Dico questo perché ad oggi non so se la squadra sia amalgamata come gli anni scorsi. Quando i risultati non vengono il direttore può darsi la colpa, ma è l'allenatore ad essere il padre, è lui che deve mentalizzare. Quando si parla di Fiorentina confusa, la confusione la deve togliere il mister. Poi non vuol dire che Pioli non sia capace ma vuol dire che non forse sia riuscito ad entrare nel gruppo. I motivi non li so, ciò che contra è che abbiamo quattro punti e che domani andremo a Milano contro un Inter che gioca bene e che vuole tornare in vetta. Se si rimane a quattro, i punti iniziano ad essere veramente pochi, non solo per il morale ma anche per la classifica e il proseguo del campionato".
Qual è secondo lei la data di scadenza per Pioli?
"Per me la data di scadenza è già Milano. Quando fai risultati con le grandi ti gasi e soprattutto vuol dire che la squadra c'è. Guardiamo il Pisa che, da neopromossa, ha rischiato di vincere col Milan a San Siro. Per questo domani devi fare risultato, anche perché, se mentalizzi questi calciatori, essi possono tornare a dimostrare di potersela giocare con tutti come hanno fatto anno scorso, anzi sei mesi fa, non trent'anni fa. E l'hanno fatto anche con l'Inter, che anno scorso è stata battuta nonostante un attacco più debole".
Su chi punterebbe come prossimo allenatore se le cose dovessero andare male?
"Riprenderei Paladino. Le scuse nel calcio e nella vita si ricompongono in un attimo, bisogna essere anche umili quando si sbaglia. Palladino a Firenze ha avuto tante difficoltà, ha perso la madre e un giocatore fondamentale come Bove, ma ha fatto comunque 65 punti, ha fatto il piazzamento, ha vinto con le grandi, ci siamo bene o male divertiti, e metteva la divisa della Fiorentina in panchina, cosa che oggi nel calcio non si vede spesso".
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