DI PALMA A RFV, Portiere? Italiano battezzi un titolare
All'indomani di Genk-Fiorentina, Vincenzo Di Palma, a lungo preparatore dei portieri della Fiorentina e nello staff della Nazionale Italiana negli anni di Prandelli, ha analizzato per Radio FirenzeViola la prestazione di Oliver Christensen: "Non mi posso permettere di giudicare Christensen dopo poche partite, ma mi sembra che ad alcuni portieri moderni manchi l'interpretazione di alcune situazione. Non sono errori tecnici ma di concetto. Se io ho un portiere che mi sa difendere lo spazio che spesso concede Italiano alle spalle della difesa, automaticamente mi difenderà meglio anche la porta.
Credo poi che l'alternanza in porta non faccia bene a nessuno. Il portiere deve giocare, altrimenti entrambi i portieri non saranno mai all'altezza della situazione e non si sentiranno mai tranquilli. Penso che l'aspetto della continuità sia fondamentale per chi fa questo ruolo. Faccio l'esempio del Napoli, che due anni fa alternava Meret ed Ospina. Quando Spalletti ha puntato tutto su Meret questi è diventato tra i migliori portieri del campionato. Anche noi alternavamo i portieri a Parma e Firenze, ma in situazioni di Coppa Italia e campionato, in due competizioni diverse e con due pesi differenti. L'unico problema è che può capitare di arrivare in finale di coppa e a quel punto nasce il dubbio su chi impiegare.
Sulle scelte fatte in estate ricordo che tempo fa dissi che la Fiorentina doveva prendere un portiere titolare all'altezza, altrimenti tanto valeva continuare con Terracciano. Adesso comunque ripeto, Italiano deve scegliere un titolare per la stagione, stabilire le gerarchie. Ai nostri tempi avevamo Frey e sapevamo tutti che era lui il numero uno, certo era un portiere di grande spessore ma delimitare le gerarchie aiutava".