Carlo Nicolini e preparazione in Italia: "Spesso si gioca per non perdere"

Così il vice-allenatore dello Shakhtar Donetsk, Carlo Nicolini, a "Scanner" su Radio FirenzeViola in merito alla preprazione altetica in Italia e all'estero: “Dal punto di vista atletico la differenza non è tra un campionato, e l’altro ma tra chi gioca le competizioni europee e chi solo i campionati locali. In Europa si gioca un calcio più intenso. In Italia siamo tatticamente ancora i più validi, ma i ritmi non sono all’altezza dei migliori campionati europei. All’estero si è un pochino più avanti sull’intensità dell’allenamento”.
All’estero si va al 100% a prescindere.
“Allo Zenit ho allenato squadre obbligate a vincere tutte le sfide, quindi non c’è il discorso di preparare meglio una partita piuttosto che un’altra. I tre punti sono fondamentali sempre, con la piccola o con la grande, in casa o in trasferta. Non sempre, da noi, i risultati mirano ai tre punti”.
Questo si ripercuote anche sullo schema dell’allenamento?
“All’estero si è arrivati prima a integrare l’aspetto fisico con l’aspetto tecnico-tattico. In Italia ci siamo arrivati molto dopo, prima era tutto più fine a se stesso. Ora ci si concentra di più sul pallone”.
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