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Rinnovo del contratto FNSI-FIEG: FirenzeViola sostiene la mobilitazione

Rinnovo del contratto FNSI-FIEG: FirenzeViola sostiene la mobilitazioneFirenzeViola.it
© foto di Marco Spadavecchia
Oggi alle 18:04Primo Piano
di Redazione FV

Nel garantire al nostro pubblico una copertura parziale che assicuri gli aggiornamenti e le notizie inerenti il mondo viola, la redazione di Firenzeviola sostiene la mobilitazione per la giornata di oggi avviata dalla Federazione nazionale della Stampa italiana che ha indetto uno sciopero nazionale per oggi, venerdì 28 novembre 2025, che coinvolge giornalisti di quotidiani, periodici, agenzie, testate online, radio e tv.

Le motivazioni dello sciopero dei giornalisti ruotano attorno alla richiesta, ritenuta ormai non più rinviabile, di un rinnovo del contratto nazionale Fnsi–Fieg, scaduto da quasi dieci anni e mai aggiornato nonostante il profondo cambiamento del settore. I sindacati denunciano un progressivo impoverimento della categoria: negli ultimi dieci anni, spiegano, il potere d’acquisto degli stipendi si è ridotto di circa il 20 per cento, mentre aumentavano precarietà, richieste di produttività e carichi di lavoro. Al centro del dibattito anche le condizioni dei collaboratori e dei freelance, spesso pagati pochi euro a pezzo, senza ammortizzatori né tutele adeguate.

Un altro nodo riguarda la trasformazione digitale e l’uso dell’intelligenza artificiale nelle redazioni: i giornalisti chiedono regole chiare, trasparenza e garanzie affinché le nuove tecnologie non diventino uno strumento per comprimere ancora salari, posti di lavoro e qualità dell’informazione.

La giornata di oggi rientra in una protesta più ampia contro un sistema che, secondo la categoria, rischia di indebolire gravemente il ruolo costituzionale del giornalismo come servizio pubblico essenziale per la democrazia. È da venti anni che i giornalisti non protestano – ricorda la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante - "Vogliamo il mantenimento dei diritti che gli editori vogliono toglierci e la difesa degli stipendi che hanno perso il 20% del potere d'acquisto a causa dell'inflazione”.