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Fiorentina, non si può andare avanti così: un altro passo indietro

Fiorentina, non si può andare avanti così: un altro passo indietroFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 00:30Copertina
di Pietro Lazzerini

Un'altra sconfitta. In casa. In Europa. La Fiorentina non può andare avanti così, un altro passo indietro dopo i timidissimi segnali contro la Juventus. Girano i giocatori, gli assetti, le dichiarazioni, ma mai, mai, mai la squadra. Una Viola sempre poco coraggiosa, anonima e costantememnte in difficoltà con qualsiasi avversario. L'AEK, decisamente messo meglio sotto il piano atletico, ha controllato l'avversario e poco altro, decidendo quando rifiatare e quando ripartire, uscendo dal campo trasformando in successo il proprio piano tattico. La Fiorentina, quale piano aveva? Non si è capito neanche stasera. E purtroppo è già evidente che nemmeno il cambio in panchina, fino ad ora, ha risvegliato l'animo di una squadra malata. 

Gelo totale
La continua conferma del piano tattico varato in estate da parte di Pioli, non sta dando risultati. Non li ha mai dati e continua a non darli, ma anche Vanoli prosegue nel tentativo di rianimare la Fiorentina con il 3-5-2, senza cambiamenti sostanziali se non quello di animarsi in panchina affinché i propri uomini si sveglino da un momento all'altro. Il problema è che nonostante i buoni propositi, il letargo continua e il freddo del Franchi è anche quello dei cuori dei tifosi, raggelati da una squadra che non ha riesce a mostrare nemmeno un po' d'orgoglio. 

Conference in salita
Il percorso di Conference, dopo la seconda sconfitta consecutiva, si complica ulteriormente, prospettando alla Fiorentina il rischio di dover giocare un doppio turno in più nel mese di febbraio, cosa poco buona in generale, pessima se in campionato giochi per salvarti. Ma è inutile piangere sull'ennesimo litro di latte versato, adesso la squadra di Vanoli dovrà immediatamente voltare pagina per giocarsi in trasferta a Bergamo un altro mattoncino per la salvezza. Un'altra sfida complessa che precederà poi una serie di scontri più o meno diretti che ci porteranno fino al giro di boa dopo la Lazio a inizio 2026. 

Dzeko, parole a vanvera
Vanoli ha provato a rivitalizzare diversi giocatori, a cominciare da Dzeko e Gudmundsson ma, come il suo predecessore, è stato tradito in campo da prestazioni indecorose. Tra l'altro, dopo una prestazione al limite dell'offensivo, Dzeko si è anche permesso di chiedere maggior sostegno da parte dei tifosi, dimenticandosi evidentemente del suo rendimento personale e di quello del gruppo, della classifica ma anche di una totale mancanza di vittorie in campionato. Che il bosniaco sia stato un campione nessuno lo mette in dubbio, che non lo stia dimostrando a Firenze, neanche. 

Serve più coraggio
Il tecnico dice di non fare sconti a nessuno e non si aspetterà certo di riceverne in cambio. A questa Fiorentina serve coraggio, servono cambiamenti netti che facciano dimenticare anche ciò che non ha funzionato nel corso dell'intera stagione. A cominciare dal modulo e dall'interpretazione della partita. Senza una vera svolta, quella che tutti hanno auspicato al momento del cambio in panchina, la china rischia di non raddrizzarsi mai. Anche perché questi giocatori hanno mostrato ancora una volta, di non aver capito quale situazione stiano attraversando. E neanche quali sensazioni stiano facendo vivere a un popolo stufo di dover fare i conti con questa pochezza.