Fiorentina lavoro e silenzio, il toto-allenatore in stand-by
Keep calm! La parola d'ordine al Viola Park è lavoro e silenzio (unico a parte Gosens). E ovviamente grande concentrazione sulla partita con il Lecce. Che diventa crocevia per il futuro della squadra ma anche dell'allenatore stesso. La società non vuole sentir parlare di cambi ribadendo, anche dopo la sconfitta con l'Inter, ma è certo che, in caso di risultato negativo con il Lecce, significherebbe che Stefano Pioli non ha cure per questa Fiorentina malata. E allora uno sguardo intorno se lo deve dare per forza.
Scongiurando che avvenga il cambio, i nomi per l'eventuale sostituto, subito o al più tardi alla sosta (non dimentichiamo che giovedì c'è la gara di Conference e la domenica dopo il Genoa a Marassi, sono quelli di due allenatori rimasti fermi, come Paolo Vanoli e Thiago Motta ma che la A la conoscono bene. Il primo ha già vestito la maglia viola da calciatore e conosce bene la piazza, Ha fatto un buon lavoro sia Venezia che a Torino, dove qualche infortunio eccellente e il mercato in uscita (Buongiorno e Bellanova in particolare) lo hanno frenato. Già vice di Conte al Chelsea e all'Inter, in granata (come in Laguna) ha giocato con il 3-5-2 ma anche con il 4-2-3-1 e potrebbe dunque valorizzare la rosa. Il 4-2-3-1 è anche il metodo preferito di Thiago Motta tra Juventus e Bologna prima. L'ex bianconero seppe entrare nel modo giusto in corsa a Bologna mentre in bianconero fu esonerato proprio dopo la sconfitta a Firenze. Entrambi però sono sotto contratto con altri club, Torino e Juventus appunto.
Sullo sfondo anche Daniele De Rossi per il quale si sarebbe mosso il suo agente (da un anno) Fali Ramadani. Il superagente ha tra i suoi assistiti anche altri allenatori che al momento sono liberi, come i fiorentini Gabriele Cioffi e Leonardo Semplici (ma nemo profeta in patria) o Luca Gotti che ora però è opinionista tv, a Sky. Restando all'allenatore romano, De Rossi è stato già vicino alla Fiorentina, quando poteva esserci un possibile cambio con Iachini. Cambio che però non volle il presidente Commisso che anzi si arrabbiò molto con i suoi dirigenti per la fuga di una notizia a sua insaputa. Per questo, nonostante parte della tifoseria vedrebbe di buon occhio l'ex giallorosso (tranne chi lo lega troppo a Pradè), difficilmente l'operazione è fattibile.
La società rimanda ogni scelta al momento perché continua a puntare su Stefano Pioli, tecnico sul quale dg e ds hanno fatto all in, sperando che dopo Lecce non ce ne sia più bisogno. Sarebbe quasi grottesco tra l'altro che Pioli, dimessosi durante la gestione di Corvino in viola, venga in qualche modo fatto di nuovo fuori dal ds salentino.
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