FANTINI A RFV, Viola in ripresa. Il problema del gol...

Enrico Fantini, ex attaccante della Fiorentina, che contribuì da assoluto protagonista alla storica promozione in Serie A nello spareggio contro il Perugia del 2004, ha parlato in esclusiva su Radio Firenzeviola.
Secondo lei la Fiorentina ha risolto il problema del gol?
“Questo è ancora tutto da vedere, ma per il momento mi tocca dire di no. Si aspettano novità da Italiano e dalla società stessa”.
La società dovrebbe intervenire nel mercato?
“Non so se interverrà in quella posizione. Avendo Cabral e Jovic credo che andranno avanti con loro, a meno che qualcosa non sia cambiato. Vediamo cosa porta questa pausa invernale”.
Che ricordo ha dello spareggio contro il Perugia?
“Un ricordo indimenticabile che porterò sempre con me finché vivrò. Poi è stata una fatalità: la settimana precedente alle due partite contro il Perugia rimasi come unico attaccante perché Vryzas impegnato con gli Europei, Riganò non stava bene e altri non c’erano. Rimasi come unico attaccante, così Mondonico mi mise attaccante, nonostante abbia sempre fatto l’esterno d’attacco. Mi ritrovai a coprire quel ruolo quasi fatalmente, ma portò senz’altro bene”.
Nel momento dell’espulsione cosa pensò?
“Misi a rischio il risultato, anche perché poco dopo arrivò il pareggio di Do Prado. Furono dei minuti sofferti. Nella scalinata del sottopasso quei minuti furono lunghissimi. Se per un attimo ho pensato che non ce l’avremmo fatta? Non solo per un attimo, l’ho pensato per tutti i minuti rimanenti. Speravo con tutto me stesso che si realizzasse il mio sogno e quello di tutti i fiorentini, cioè di tornare in Serie A. Per fortuna ciò accadde, altrimenti non ci sarebbe quel bel ricordo”.
Al fischio finale ha scaricato tutta la tensione accumulata
“Si. Sono una persona molto chiusa, ma lì esternai tutta la mia emozione per quel momento di gioia. Mi ricordo che misi un cappello viola da cowboy: toccai il massimo della mia euforia”.
Cosa pensa della prima metà di stagione della Fiorentina?
“Mi auguro che si ripetano quei momenti belli che ho vissuto io. La Fiorentina è partita a rilento, sia in campionato che in Conference, poi si è ripresa. Anche se è arrivata una sconfitta contro il Milan, ho visto una Fiorentina viva. Il percorso è positivo, ma da tifoso avrei sperato in qualcosa di meglio. Vivere le due competizioni contemporaneamente non è mai semplice, ci vuole una metodologia di lavoro mirata”.
La Fiorentina può tornare tra le prime sette?
“Deve provarci fino all’ultima giornata facendo il massimo. Non escluderei né la Conference né il campionato, cercherei di lavorare bene su entrambi i fronti”.
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