Commisso ora detta la linea: ieri il confronto, filo diretto con il presidente per il rilancio

Ieri al Viola Park non è stato un giorno qualsiasi, si legge sul Corriere dello Sport. Nel pranzo allargato c’è stato spazio per un confronto che ha ospitato più voci, con l’intento di capire e trovare una via d’uscita. Niente di differente rispetto a quello che viene fatto abitualmente, ma stavolta con un carico di urgenza maggiore per via dei tre punti in classifica che sbattono in faccia una realtà dura e cruda, a cui possono e devono trovare una soluzione Pioli e i calciatori con l’aiuto fondamentale del club a cui spetta il compito di indicare una linea e semmai di intervenire. Il confronto c’è stato, animato com’era giusto che fosse per esprimere attaccamento e senso di appartenenza, e in qualche modo legittimato e rafforzato dalla fiducia ribadita a tecnico, calciatori e dirigenti (Pradè) arrivata dall’America e da Rocco Commisso, nei panni di equilibratore.
E di motivatore: rimandare oltre l’inversione di tendenza e di risultati non è possibile. Rapid Vienna e Bologna diranno quello che rimane da dire sul futuro della Fiorentina, per questo sono stati banditi i brutti pensieri e nemmeno considerati gesti e azioni che andrebbero in senso contrario a quello che è l’indirizzo di Commisso e del club. Tipo l’esercizio delle dimissioni, lasciato nel chiuso di San Siro e ieri neppure entrato di striscio al Viola Park. Compattezza è la parola d’ordine: per cambiare e per uscirne.
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