VLAHOVIC SI DIVORA I GOL, L'ERRORE DI CACERES PESA

30.11.2019 22:55 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
VLAHOVIC SI DIVORA I GOL, L'ERRORE DI CACERES PESA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2019

Risultato finale
Fiorentina - Lecce 0-1
(50' La Mantia)

DRAGOWSKI - Durante il primo tempo deve sostanzialmente svolgere interventi di ordinaria amministrazione: non è mai impegnato ad esbirsi in interventi difficili. Può poco sul gol di La Mantia, mentre nel corso della ripresa si destreggia in prodezze - chiamiamole così - palla al piede che gelano il sangue all'intero Franchi. Un po' di sicurezza in più non avrebbe guastato, 5.5

MILENKOVIC - Firma il primo squillo del match, portando palla fino sulla trequarti ed impegnando poi Gabriel di destro. Mostra personalità per lunghi tratti, e sui duelli aerei si fa valere. Colto d'infilata anche lui sul gol che decide il match, ma è stata un azione-lampo causata da leggerezze di altri suoi compagni. Poco prima aveva anche sfiorato il pareggio. Tra i meno colpevoli, 6

CECCHERINI - Sostituisce l'infortunato Pezzella al centro della difesa, un compito delicato e non banale. Se sull'azione della rete subita non sembra avere più responsabilità di altri, nel resto della partita si destreggia discretamente bene. Fino ai dieci minuti finali, in cui rischia tra le altre cose di mandare in porta Babacar svariate volte. Ha ballato anche lui, 5.5

CACERES - Rischia tantissimo su un'aggressione di Farias nel primo tempo, rimediando però alla grandissima con tempismo ed esperienza. Suo l'errore, abbastanza evidente, che lancia La Mantia in ripartenza nell'azione che permette alla squadra di Liverani di andare in rete e portarsi a casa i tre punti dal Franchi. Il suo neo è ben visibile, 5

LIROLA - Comincia bene: scatta con puntualità e offre palloni interessanti, finché però non comincia ad inanellare una serie piuttosto banale di errori, intorno a metà primo tempo. Nel finale di frazione offre un gran pallone sulla testa di Dalbert: fuori di un soffio. Dopo sei minuti di ripresa finisce la sua partita. Un'altra ancora non del tutto convincente, 5.5

dal 55' GHEZZAL - Non lascia buone sensazioni, anche se dai primi palloni che tocca si direbbe che ha voglia. E quella in effetti non gli manca, ma dei tanti palloni giocati si fa fatica a ricordarne uno che sia arrivato a destinazione. Pessimo subentro, 5

PULGAR - Spesso nel vivo della manovra gigliata, è lui a tenerla accesa in molte circostanze. Ghiotta la chance che gli capita al 36', ma la spreca malamente per le capacità balistiche che possiede. Prova a guidare gli arrembaggi fino al finale, anche se un pizzico di personalità in più nel concludere, a volte, non avrebbe guastato, 5.5

BADELJ - Dopo l'infelice parentesi da mezzala, torna ad occupare il posto di regista basso davanti alla difesa. Inizia su discreti ritmi, giocando palloni anche in zone incisive del campo, anche se sulla lunga distanza il suo tocco si vede man mano sempre meno. Finché non esce per l'assalto dei suoi, 5.5

dal 72' PEDRO - Forse non era la situazione migliore per vederlo all'opera, né per momento dell'incontro né per minuti disputati. Aveva pure ben impressionato sui primi palloni, ma finisce per difettare anche lui in cattiveria. Questa sera era una virtù richiesta, 5.5

CASTROVILLI - Mancava come l'aria, viene da dire. Da subito si vede che là nel mezzo c'è uno spirito diverso. E lo si percepisce in entrambe le fasi. Vero, sul gol vittoria di La Mantia è lui a farsi anticipare, ma c'è la vivida sensazione che non dovesse esserci lui, lì. Per il resto solito coraggio, condito da un pizzico di nervosismo e imprecisioni. Ma lui, almeno lui, è imprescindibile, 6

DALBERT - Costringe Rispoli alla prima ammonizione della gara dopo un gran tunnel. Qualche minuto dopo avrebbe pure la chance per andare in rete, ma il colpo di testa non è una sua specialità e la butta fuori, anche se davvero di un soffio. Nel complesso non sfigurerebbe, ma l'errore pesa. E nel finale non contribuisce giocando troppi palloni in maniera frenetica. Pure lui non del tutto sufficiente, 5.5

VLAHOVIC - Non riesce a seguire tutti i movimenti che gli chiama Ribery, e sul velo del francese non ha il guizzo giusto. Idem poco prima su un traversone invitante di Lirola. Nel secondo tempo sembra rientrare con un fuoco diverso, ma il problema - un po' per tutti - è che gli manca la giusta precisione e freddezza sotto porta. Le occasioni sprecate gridano vendetta, 5

RIBERY - Nelle transizioni offensive della sua squadra è sempre l'uomo in più. Guida palla al piede gli attacchi e, con qualche palla persa di troppo, mette in scena un campionario niente male di dribbling, finte ed intuizioni. Non sempre però i compagni di reparto riescono a stargli dietro. Poi, nel finale di frazione, la ruvida entrata di Tachtsidis su palla e caviglia lo costringe fuori prima che possa concretizzare e lascia Firenze col fiato sospeso, 6

dal 46' BOATENG - A lui l'arduo compito di rimpiazzare in campo l'amico Ribery. I primi palloni sono negativi, poi sembrerebbe carburare ma manca la chimica giusta con alcuni compagni di reparto. Avrebbe anche idee buone ma non riesce a metterle in atto, 5.5

MONTELLA - Prosegue sulla scia del 3-5-2, e di fatto - potendo contare sui rientranti Pulgar e Castrovilli al posto di Cristoforo e Benassi - conferma l'assetto recente. Stavolta, però, la Fiorentina finalmente approccia l'incontro con cattiveria, costringendo il Lecce a difendere la propria area di rigore nei primi minuti dell'incontro. L'impeto viola non riesce però a sfociare in rete a causa di qualche imprecisione di troppo là davanti, e piano piano comincia a smorzarsi nella sua potenza. Il Lecce non impensierisce granché Dragowski nei primi 45', va sottolineato, ma lo stesso (quasi) si può dire anche a parti opposte per Gabriel. All'intervallo si rientra senza gol e con un problema Ribery in più, visto l'infortunio rimediato dal francese che lascia tutti con il fiato sospeso e lo costringe ad un cambio. Inserisce Boateng. Poi sbilancia ulteriormente i suoi in avanti buttando nella mischia Ghezzal al posto di Lirola, e poco più tardi si gioca persino la carta Pedro. Le prova tutte e di questo gli va dato atto, ma i segnali positivi visti stasera sono solamente da ritenere tali se messi in relazione con le pessime ultime due uscite. Il problema è proprio questo: è la terza sconfitta consecutiva, e le preoccupazioni cominciano ad essere tante, 5