VINCERE NON È L'UNICA COSA CHE CONTA
La notte surreale del Tardini sta per iniziare. La Fiorentina si appresta ad affrontare il Parma con in panchina un allenatore, Beppe Iachini, che pare il traghettatore di se stesso, visto che tutti gli indizi portano a un cambio alla guida tecnica a prescindere da ciò che accadrà sul terreno di gioco. Troppi indizi portano a una situazione senza ritorno, dalla crisi di risultati e di gioco, fino a uno spogliatoio che pare non seguire più il proprio "manico". Ovviamente, nel calcio e soprattutto con Commisso, mai direi mai, ma la sensazione delle ultime ore è che anche il presidente, da sempre grande sponsor ed estimatore del tecnico ascolano, abbia mollato la presa prendendo in seria considerazione un cambio agevolato dalla sosta per la Nazionale.
A Iachini dunque non basterebbe la vittoria per allontanare nuovamente le voci di un esonero, servirebbe una prova convincente sotto tutti i punti di vista, dal gioco espresso in campo fino alla risposta dei calciatori nei confronti dell'allenatore. Difficile pensare che siano bastati pochi giorni per cambiare rotta rispetto a quanto visto prima al Franchi contro il modestissimo Padova e poi all'Olimpico con la Roma, ed è per questo che intanto Prandelli è pronto per l'eventuale sì fino a giugno del 2021.
La partita verità avrà inizio tra poco. Poi sarà il tempo delle valutazioni definitive, con una domenica bestiale come preludio a una sosta decisamente movimentata, e non solo per i viaggi dei convocati (Asl permettendo).